LATINA – Il Comune di Latina lancia un appello per la liberazione di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano rapito in Siria nel 2013, e che ha dedicato la sua vita al dialogo tra le religioni nel monastero Deir Mar Musa, creando una comunità di accoglienza, ascolto e preghiera. Mentre si prega a Cori, nel monastero di San Salvatore, dove risiede la comunità Al-Kahili che prende il nome da quella fondata in Siria proprio dal gesuita. L’ultimo incontro pubblico di Padre Paolo, prima di ripartire per il Medio Oriente dove pochi mesi dopo fu rapito, è avvenuto proprio a Latina, invitato dall’associazione culturale MICROmacro e dalla Caritas Diocesana.
“La nostra città vuole fare sua la testimonianza di pace di Padre Paolo per costruire dialoghi tra culture e fedi differenti, perché Latina, fondata nella terra dell’accoglienza, sia coerente con la sua storia e continui ad accogliere e a creare luoghi di confronto e dialogo”, dicono in una nota dal Comune.