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Sequestrato il Centro Rottami

Traffico illecito di rifiuti, 27 arresti a Latina, Cisterna e Roma. In manette Leopoldo e Gennaro Del Prete

L'inchiesta della Dda della Capitale ha portato in carcere 14 persone e 13 ai domiciliari

LATINA – Arresti questa mattina all’alba a Latina in un’operazione partita dalla Capitale su un traffico illecito di rifiuti. I carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma, con la Guardia di Finanza di Latina, i carabinieri Forestali e la Polizia Locale hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti de 27 persone. Quattordici sono gli indagati finiti in carcere e 13 ai domiciliari. Sequestrati anche beni. Le accuse  sono a vario titolo traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e autoriciclaggio.

In manette sono finiti Leopoldo Del Prete e il figlio Gennaro entrambi di Cisterna proprietari del Centro Rottami Srl che è stato sequestrato.

Le indagini – nate dagli sviluppi delle precedenti sul Centro di Raccolta AMA di Mostacciano che a febbraio 2019 aveva già portato all’emissione di 23 misure cautelari – hanno messo in luce proprio il ruolo del Centro  Rottami srl di Via Grotte di Nottola a Cisterna autorizzato al recupero di rottami metallici e considerato oggi dagli investigatori “collettore finale di una vera e propria filiera di soggetti operanti nell’ambito del traffico illecito di rifiuti” che dal 2017 ha sviluppato un volume d’affari illecito quantificato dai finanzieri in almeno 16 milioni di euro “tutti movimentati con transazioni in denaro contante” .

Un’attività “continuativa e organizzata” attraverso la quale violando la normativa ambientale, l’azienda di Cisterna  riceveva e gestiva illecitamente, o in assenza della documentazione obbligatoria, “ingenti quantitativi di rifiuti speciali e urbani, pericolosi e non pericolosi, provenienti da privati, società, imprese individuali prive di iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali (A.N.G.A.), raccolti e trasportati in violazione della normativa dello smaltimento dei rifiuti”. I rifiuti venivano inoltre indicati nella documentazione come rottami E.O.W. (End of Waste), cioè “non rifiuto” o “rifiuto cessato”, trattandosi invece a tutti gli effetti di rifiuti urbani.

L’azienda di Cisterna è stata sequestrata  con automezzi e conti correnti riconducibili per un valore equivalente pari a circa 17 milioni di euro. Sotto chiave anche 23 autocarri utilizzati per la raccolta e il trasporto dei rifiuti all’azienda di Cisterna di Latina.

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