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i dati Asl

Zero nuovi contagi a Latina e provincia, ma raffica di tamponi nella comunità indiana

Casi totali a 590

LATINAZero nuovi contagi in provincia di Latina nella giornata di oggi. E’ la buona notizia dopo una lunga serie tutta positiva che ha riguardato nell’ultimo mese soprattutto cittadini stranieri di ritorno dai Paesi di origine, India e Bagladesh, ma anche cittadini italiani residenti sul territorio.

I DATI – La statistica ci dice che: 590 sono i casi totali che hanno riguardato cittadini residenti in provincia di Latina; l’indice di prevalenza è cresciuto attestandosi a 10,26 (ogni 10mila abitanti); 516 sono i pazienti guariti dal Covid-19; 37 quelli deceduti. In totale oggi si contano 37 positivi attivi di cui 16 vengono seguiti dalla Asl, presso il proprio domicilio.

Oltre cento i tamponi effettuati nella comunità indiana, prima ad Aprilia, ora a Sabaudia, per circoscrivere i cluster all’interno della comunità dei braccianti agricoli. Altrettanti cittadini indiani che si trovano sul territorio provinciale sono in isolamento domiciliare con il divieto di uscire dalla propria abitazione e di attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dalle autorità sanitarie.

Per quanto riguarda Sabaudia, “in merito ai tre contagiati residenti nel Comune, le autorità preposte stanno applicando tutti i protocolli del caso, risalendo ai contatti avuti dagli stessi nell’ultimo periodo e circoscrivendo gli ambiti. Questa è una fase molto delicata della pandemia, in cui bisogna continuare a tenere alta l’attenzione e a seguire le prescrizioni che oramai ci accompagnano da mesi: il pericolo Covid non è ancora scampato e i nuovi contagi che si stanno verificando, sul territorio come in tutta Italia, lo dimostrano – ha dichiarato in una nota la sindaca Giada Gervasi  – È opportuno, pertanto, continuare ad indossare la mascherina e a mantenere il necessario distanziamento sociale, in ogni ambiente della nostra vita quotidiana, mare compreso. Non abbassiamo la guardia
e agiamo sempre tenendo in mente la tutela della nostra salute e di quella dei nostri cari, soprattutto se viviamo a contatto con soggetti considerati deboli”, conclude la prima cittadina.

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