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Latina, il vescovo Mariano Crociata presenta il Percorso dell’Iniziazione Cristiana in diocesi

"La chiesa pontina in uscita per educare i giovani alla fede"

LATINA – Il nuovo anno pastorale segna l’avvio per la diocesi di Latina del Percorso dell’Iniziazione cristiana destinato ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani, dalla nascita e fino alla maggiore età. Il vescovo Mariano Crociata nei giorni scorsi ha firmato il decreto di adozione del documento che consegna ora «alle comunità parrocchiali e alle aggregazioni ecclesiali perché sia accolto e realizzato in ciascuna di esse», le vere protagoniste di questo cambiamento epocale.

Il Percorso vuole proporre, come idea centrale, un itinerario di fede che tenga conto della persona nelle varie fasi della crescita umana e spirituale; un cammino, dunque, che miri a coniugare fede e vita vissuta. In questo “percorso” vanno compresi e vissuti i singoli Sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Comunione e Confermazione), i quali vanno visti come una parte integrante dell’itinerario, tappe e non mete conclusive come sono stati considerati fino ad oggi.

Nella presentazione del documento, mons. Crociata ha spiegato: «Due esigenze, tra altre, hanno portato a compiere tale scelta: il bisogno di colmare il vuoto religioso nel quale i bambini e i ragazzi di oggi crescono, a motivo del mutato contesto familiare e sociale, e la necessità di passare da una proposta formativa di tipo scolastico a una di tipo esperienziale e comunitario, consapevoli che Cristo si incontra nella Chiesa e che solo una Chiesa, in cui la vita in tutti i suoi aspetti comuni viene in qualche modo percepita e condivisa in relazione a Cristo, può essere luogo generativo per la fede. Una comunità soggetto, che accoglie e accompagna – soprattutto con la collaborazione delle famiglie – l’esperienza cristiana della crescita dei nuovi arrivati sulla scena della vita, è l’unica possibilità che le nuove generazioni hanno di essere iniziati alla fede».

Infatti, la novità del documento è quella di individuare nella stessa comunità parrocchiale – e non singoli addetti ai lavori come i catechisti – il soggetto che educa alla fede i giovani, dalla loro nascita e fino all’età adulta con un necessario accompagnamento delle famiglie. Dunque, una precisa volontà di essere «chiesa in uscita» e missionaria.

Per tale ragione, le comunità parrocchiali, chiamate in prima istanza a rendere operative le linee del cammino in base alla loro specifica realtà, devono acquisire la capacità di accompagnare i ragazzi nella loro crescita, aiutandoli a conoscere il Signore Gesù e a vivere la relazione con lui come dimensione costitutiva di tutta la loro persona e di tutte le esperienze che caratterizzano il percorso evolutivo. Il Percorso offre 18 passi, uno per anno per ogni d’età, con alcune strutture e suggerimenti (pastorali, biblici ecc…) su cui le comunità parrocchiali potranno costruire il loro cammino. -/-

 La meta ultima, dunque, è certamente di formare alla vita adulta nella fede; obiettivo che può essere realizzato se ogni comunità si impegna allo stesso tempo in una verifica e in un ripensamento del proprio “clima di Chiesa”, affinché diventi il luogo ordinario dove ogni famiglia possa sentirsi protagonista della formazione alla fede dei propri figli e possa sperimentare una testimonianza di fede vissuta che la sostiene e la coinvolge attivamente.

 

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