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da perugia ad assisi

Latina nella catena della Pace, Ciccarelli: “Oggi con la Chiesa un legame costruttivo”

L'assessora ai servizi sociali e l'assessora Leggio tra i partecipanti pontini all'iniziativa

LATINA –  Latina ha partecipato anche quest’anno alla Marcia per la Pace, trasformata in tempi di Covid-19  in una grande catena umana legata da un filo che ha unito Perugia ad Assisi, in una forma che ha consentito di evitare assembramenti e di mantenere il distanziamento sociale.  Il capoluogo è stato rappresentato da un gruppo guidato dalle assessore alle Politiche giovanili e Partecipazione, Cristina Leggio e alle Politiche di Welfare e Pari Opportunità, Patrizia Ciccarelli: “Latina città solidale, pacifica e accogliente” era scritto sullo striscione arrivato dal capoluogo. Un fronte sul quale i due assessorati stanno lavorando con grande impegno.

“Non potevamo mancare, è stato molto emozionante esserci. La pandemia ha reso tutta la nostra comunità più consapevole di quanto sia necessaria la relazione con l’altro perché siamo tutti fragili sotto questo cielo e di come siamo sulla stessa barca. Quindi chi più di chi fugge da guerre o dalla fame può essere più rappresentativo di questo”, sottolinea Ciccarelli.

Le parole di questa giornata sono state “Cura” e “Pace” con un messaggio che deve arrivare a tutti: “Il messaggio più potente è quello della responsabilità, ognuno di noi ha in mano un potere enorme che è quello di essere costruttore di pace nella vita quotidiana. Non ci interessa il pacifismo teorico e un po’ astruso, ci interessano i percorsi che portano le persone a pensare che tutto quello che c’è oltre noi, conta e bisogna dedicarci attenzione e cura”.

“Fratelli tutti”, dice l’enciclica di Papa Francesco che proprio tantissimi laici hanno trovato rivoluzionaria: “Da laica quale sono, me lo aspettavo. Il segno di Papa Francesco ha portato già un’alleanza importante anche qui da noi, sul territorio di Latina. In questi ultimissimi anni c’è stata una collaborazione molto fattiva tra le realtà del mondo cattolico, quelle istituzionali e laiche impegnate nel contrasto all’ emarginazione e alla povertà”.

Quanto ai nuovi decreti sicurezza: “I cambiamenti hanno luci e ombre e noi contiamo molto sulle luci e soprattutto contiamo di riprendere quel filo drasticamente spezzato  nell’ottobre del 2018 e che vedeva un processo efficace tra vari livelli istituzionali, in particolare Comune e Prefettura, per affidare all’ente locale la gestione del sistema dell’accoglienza. Oggi abbiamo ripreso quel filo e speriamo di avere più strumenti in mano, anche se in questi anni non ci eravamo certo rassegnati e abbiamo lavorato lo stesso, nel modo in cui ci è stato permesso farlo”.

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