CORI – Quattromila euro per un permesso di soggiorno falso. A procurare il “pezzo di carta” necessario per lavorare in regola, erano cinque cittadini indiani che riuscivano a far ottenere a loro connazionali il visto per lavoro stagionale e aprire così la porta all’ingresso nelle aziende vitivinicole del nord pontino e di Velletri.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del commissariato di Cisterna, appena sbarcati a Fiumicino i migranti venivano attesi e dotati della documentazione necessaria ad ottenere un primo permesso per lavoro stagionale. Venivano poi avviati al lavoro presso le aziende agricole che richiedevano manodopera. Lo stratagemma era quello della cessione di fabbricato, e proprio le tante domande presentate al comune di Cori ha insospettito i poliziotti, che presto hanno scoperto come i migranti non avessero in realtà mai alloggiato nelle abitazioni in questione, solo fittiziamente cedute o consistenti edifici abbandonati.
“Un capillare lavoro di controllo e rintraccio avviato dagli investigatori della Polizia di Stato in diverse aziende del nord pontino e del velletrese consentiva di appurare come i migranti alloggiassero in realtà’ in ricoveri di fortuna e terminato il breve periodo di impiego stagionale non venissero più “assistiti” dall’organizzazione che pure aveva promesso loro la conversione del permesso in annuale o pluriennale” – spiegano dalla Questura illustrando l’indagine che ha portato oggi alla denuncia di cinque cittadini indiani.
Sono state decine le vittime che dopo aver pagato la somma, si sono ritrovati senza casa e senza lavoro, a raccontare il comportamento dei connazionali che avevano promesso loro un soggiorno stabile e dignitoso in Italia.
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