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il quadro

Goretti, la pressione Covid aumenta: container in arrivo e riapre il Don Di Liegro a Gaeta

Visconti: "Ci scusiamo con chi è in attesa, ma gli operatori lavorano tutti pancia a terra"

LATINA – Resta forte la pressione sull’ospedale Goretti di Latina dove anche questa mattina si registrano ambulanze in attesa di poter lasciare i pazienti nel percorso Covid: alle 9 ce n’erano due, salite poi a cinque nell’arco di un’ora. Sessantuno i mezzi di emergenza fermi all’esterno dagli ospedali del Lazio dove la situazione è anche peggiore rispetto a quella del capoluogo. E la Asl di Latina ha dato disposizione di effettuare i tamponi a bordo delle ambulanze per una prima scrematura del sospetti.

NUMERI IN EVOLUZIONE – I numeri di questa mattina raccontano di 50 pazienti in pronto soccorso, 128 ricoverati nei reparti dedicati (Malattie Infettive, Medicina, Medicina d’urgenza, Terapia intensiva e VI piano) e 13  ricoverati in Osservazione Breve Intensiva (OBI). Torna anche la paura e questo non aiuta: ci sono pazienti che ricorrono al 118 invece di seguire il percorso sul territorio, rivolgendosi al proprio medico di medicina generale.

DON DI LIEGRO E CONTAINER – In questo quadro prosegue la riconversione del Goretti in ospedale Covid. Oggi tocca a chirurgia vascolare trasferirsi all’Icot; martedì è previsto invece l’arrivo del personale di rinforzo per riaprire, probabilmente già da mercoledì, il Don Di Liegro di Gaeta. In arrivo anche i container che all’esterno del Goretti potranno servire a valutare i pazienti sospetti in un ambiente dedicato. E la programmazione prevede anche altre cose al momento riservate. I limiti strutturali di un ospedale vecchio e realizzato pezzo a pezzo, per esigenze sempre crescenti, emergono in tutta la loro dimensione di fronte ai numeri del Covid di oggi.

“Siamo in una situazione perfettamente simile a quella che si verifica negli scenari calamitosi con afflusso massiccio di pazienti in contemporanea in ospedale”, ha spiegato la dirigente del Pronto Soccorso, Rita Dal Piaz durante la visita dei consiglieri regionali tenutasi venerdì, motivando la ragione per cui si sta attrezzando di corrente e ossigeno la cappella che era comunque già inclusa nel piano di emergenza.

IL PROBLEMA FUORI DALLE TERAPIE INTENSIVE – Il problema oggi non sono le terapie intensive. Lo ha detto questa mattina anche il premier Giuseppe Conte durante le comunicazioni alla Cemra dei Deputati che precedono le misure contenuto nel nuovo Dpcm e ulteriormente restrittive.

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“Per alleggerire la pressione va assolutamente potenziata l’assistenza domiciliare da parte dei medici di medicina generale  – ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.  A questo scopo è stata creata nuova funzione assistenziale COVID-ADI (assistenza domiciliare integrata COVID) ed è partita la manifestazione di interesse rivolta ai MMG. La strada deve essere necessariamente quella dell’assistenza domiciliare consentendo a MMG di fare anche i tamponi rapidi a domicilio”.

GLI ALTRI PAZIENTI – La Asl si muove dovendo ampliare la rete covid, ma dovendo garantire anche sicurezza e prestazioni ai pazienti oncologici, a quelli affetti da patologie tempo-dipendenti, come ictus e infarto, a chi afferisce all’area materno-infantile. Proprio sotto questa spinta l’Azienda ha attivato il servizio di Emodinamica h 24 al Dono Svizzero di Formia lasciandolo per ora “non-covid” , così come l’ospedale Fiorini di Terracina.

PANCIA A TERRA – “Stiamo facendo il massimo per liberare le ambulanze il più velocemente possibile, ma è chiaro che un afflusso di 60 nuovi pazienti al giorno è difficile da sostenere. Durante la Fase 1 della pandemia abbiamo avuto un massimo di 98 ricoverati al Goretti, oggi sono 141. Se non ci fossimo preparati a questa eventualità a quest’ora sarebbe la paralisi. Questa non vuole essere una giustificazione e ci scusiamo con chi è in attesa, ma capite che siamo di fronte a un’emergenza senza precedenti e credetemi, tutti gli operatori stanno lavorando pancia a terra per dare il massimo”, sono le parole del direttore sanitario aziendale Giuseppe Visconti.

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