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l'appello

Vaccino anti-Covid, a rischio ed esclusi: sono i tecnici degli elettromedicali

Marco Gubbioli: "Il nostro lavoro essenziale nei reparti covid, ma non ci vaccinano"

LATINA –  “Lavoriamo nella sanità e nei reparti Covid, ma siamo esclusi da ogni misura: esclusi dalla campagna di screening fatta con i test sierologici, dai tamponi quando si evidenziano focolai nelle strutture che frequentiamo, e ora, nemmeno considerati come soggetti a rischio nella prima fase della campagna vaccinale destinata a sanitari e operatori socio sanitari”.

Marco Gubbioli, tecnico addetto alla manutenzione e riparazione degli apparecchi emogas comunemente utilizzati negli ospedali e nelle Rsa, per conto di una nota azienda produttrice, entra ed esce tutti i giorni per lavoro dai reparti più delicati delle strutture sanitarie del Lazio, a stretto contatto con medici e infermieri, e in questo periodo lavora anche nei reparti dove sono ricoverati i pazienti che hanno contratto il Sars Cov-2: “Come categoria siamo invisibili, eppure siamo a rischio di contagio e siamo vere e proprie bombe ad orologeria quando ci spostiamo da una struttura all’altra, magari da un ospedale a un laboratorio analisi. Mi appello alla Asl di Latina, ma anche alla Regione Lazio perché si attivino per fare i vaccini anche a noi”.

Gubbioli, dopo aver avuto notizia della raccolto di adesioni avviata dalla Asl di Latina per il personale medico e paramedico al quale sono destinate le prime 17mila dosi di vaccino che arriveranno in provincia a partire dal prossimo 15 gennaio, ha scritto in questi giorni all’azienda sanitaria per chiedere ufficialmente di considerare la situazione della sua categoria. Nella sua stessa situazione di trovano tecnici di altre ditte, addetti ad apparecchiature essenziali: tac, cardiodefibrillatori, ecografi, ventilatori e così via.

“Quello che vedo in questo periodo nei reparti, nei pronto soccorsi, nelle terapie intensive, fa paura. Medici e infermieri che si affannano dentro le tute di protezione che portano per ore e ore, senza nemmeno poter andare in bagno. Bisogna avere comportamenti corretti e vaccinarsi, è l’unica possibilità che abbiamo per tornare alla vita normale”.

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