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Dopo il V Day

Vaccino contro il Covid, arrivate Latina altre 390 fiale Pfizer. Nessun effetto importante dopo le prime dosi

Visconti: "Non abbassiamo la guardia". Lichtner: "Il vaccino è solo una parte". Parrocchia: "Testimoni della sicurezza"

LATINA – Altre 390 fiale di vaccino contro il Covid destinate alla Asl di Latina sono arrivate questa mattina al Goretti. Due scatole, conservate nel super-congelatore per un totale di 2400 dosi circa di vaccino (6 per ogni fiala come prescritto dall’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco). Altre 1610 fiale, delle 2000 attese, arriveranno con ulteriori consegne tra il 4 e il 25 gennaio.

IL PUNTO VACCINAZIONI – Dopo il simbolico V Day di ieri (martedì 29 dicembre) tutto tace nella tensostruttura esterna all’ospedale trasformata in punto vaccinazioni. Un giorno di pausa per riorganizzare il servizio perché lo sguardo è ora rivolto alla campagna vera e propria che porterà a somministrare vaccinare 300 mila pontini entro i primi mesi dell’estate 20121 (questo almeno è l’obiettivo prefissato). Da domani dovrebbe cominciare la somministrazione 7 giorni su 7 secondo un piano che prevede omogeneità e sincronia di azione tra le varie aziende sanitarie del Lazio.

NESSUNA REAZIONE IMPORTANTE AL VACCINO – Intanto buone nuove dai  primi quaranta operatori, tra medici e infermieri, che hanno fatto da testimonial: nessuna reazione importante è stata segnalata, a parte qualche doloretto al sito di inoculazione. Si torna al lavoro sui pazienti ricoverati che sono sempre tanti, anche se al momento la situazione è sotto controllo. Come ci ha detto Giuseppe Visconti, direttore sanitario della Asl di Latina che ieri ha svolto le veci del direttore generale Giorgio casati assente per motivi familiari.

IN FILA PER LA PRIMA DOSE – Dopo i testimonial, seguiranno i dipendenti della Asl più esposti al contagio, e subito il personale in prima linea nei reparti Covid dell’ospedale di Latina, compreso il pronto soccorso. Un  auspicio espresso anche dalla professoressa Miriam Lichtner dirigente dell’Unità di Malattie Infettive presente all’appuntamento ieri con l’infermiera simbolo del reparto, Annamaria Sorbellini: “Sono emozionata perché non ci speravamo di arrivare così presto al vaccino, ma la vaccinazione è una parte, ma non è l’unica e dobbiamo continuare a seguire tutte le strade: mascherina, distanziamento, e lo studio dei farmaci importantissimi perché noi abbiamo i malati”.

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“Una terza ondata potrebbe compromettere la campagna vaccinale appena iniziata”, ha detto ieri l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato commentando la percentuale positivi-tamponi che è tornata al 10%.

“Le nostre strutture sono pronte ad affrontare le situazioni così come si presenteranno – ha sottolineato il direttore del Presidio Sergio Parrocchia – ma senza la collaborazione dei cittadini non si va da nessuna parte”.

 

 

 

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