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operazione tacita muta

Lingua di bue nella posta, pestaggio e stalking: arrestati a Latina Fabrizio Marchetto e i due figli

In carcere anche Remo Favero. Le indagini della Mobile

LATINA –  Padre e due figli sono arrestati a Latina questa mattina all’alba in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Latina, su richiesta della Procura. Sono Fabrizio Marchetto 48 anni e i figli Angelo di 24 anni e Luca di 28. Con loro è finito in carcere anche Remo Favero di 43 anni. I quattro, tutti già noti alla polizia, sono indagati a vario titolo per estorsione, lesioni personali e stalking.

Le indagini erano scattate  quando, a luglio dello scorso anno, la famiglia Marchetto aveva aggredito a calci e pugni un uomo all’interno di una tabaccheria tentando poi di investirlo con l’auto. Nei mesi successivi, gli atti persecutori erano andati avanti con minacce e nella posta della vittima era stata fatta ritrovare anche una lingua di bue. L’ultimo episodio a dicembre, quando Fabrizio Marchetto e  il figlio Angelo inseguivano la vittima, appena uscita di casa, e ne speronavano l’auto, mostrando poi il segno della pistola e urlandogli che lo avrebbero ucciso.

La reticenza della vittima non aveva consentito inizialmente di comprendere le ragioni del pestaggio, emerse invece dalle indagini della Squadra Mobile. Tutto nasce da una presunta truffa assicurativa avvenuta nel 2018,  rispetto alla quale Remo Favero pretendeva indebitamente il provento ottenuto da un giovane dipendente di una pizzeria, ritenuto essere l’autore della frode. La vittima dell’aggressione aveva un rapporto di amicizia con il  pizzaiolo e, fermata per strada da Favero e Marchetto, si  era rifiutata di fornire ai pregiudicati informazioni su di lui, e in quell’occasione aveva anche reagito al tentativo di aggressione affrontando Marchetto e prevalendo fisicamente su di lui.

“Riteniamo che nella logica criminale, i successivi atti persecutori dovevano servire a fare pagare alla vittima quell’affronto”, spiega il dirigente della Squadra Mobile di Latina Giuseppe Pontecorvo che così ricostruisce i fatti.

Fabrizio Marchetto annovera tra le condanne quella relativa alla gambizzazione di Luca Troiani , cognato di  Ferdinando Di Silvio detto il Bello, avvenuta nel giugno del 2003 con l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco; nel Marzo del 2010, poi, lo stesso Marchetto era stato oggetto di un tentato omicidio commissionato dal gruppo Rom Di Silvio- Ciarelli  per il quale sono stati condannati Andrea Pradissitto e Simone Grenga, gregari dei due clan.

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