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indagati due legali e la segretaria

Latina, la maxitruffa di Trotta per avere i soldi di una donna nigeriana morta : arrestato

Le indagini della polizia stradale hanno smascherato lo spergiudicato inganno

LATINA – Voleva mettere le mani, e ci era quasi riuscito, sul maxi risarcimento  che la Unipolsai doveva alla famiglia di una cittadina nigeriana deceduta in un incidente stradale nel milanese. La Polstrada ha smascherato la maxi truffa dello studio legale specializzato in infortunistica stradale di Latina, Trotta. Una storia rocambolesca, venuta alla luce solo per l’avidità dei protagonisti. Proviamo a raccontare i fatti.

A gennaio del 2016, lo studio di Latina chiede alla Unipolsai di pagare il risarcimento per un incidente stradale mortale avvenuto nel milanese e alla riscossione del quale risulta delegato. Ma l’assicurazione non paga e Trotta si rivolge al Tribunale civile ottenendo il pagamento di oltre 2,6 milioni e poi il pignoramento dei conti correnti della Unipolsai  sui quali ci sono 16 milioni di euro in totale. L’assicurazione vistasi alle strette, decide di pagare: intesta gli assegni ai familiari della donna deceduta, ma il danaro non viene riscosso e scatta il sospetto che ci sia qualcosa di strano.

La certezza arriva quando lo studio Trotta ci riprova e avanza una richiesta di versamento della somma risarcitoria su un conto corrente di una banca russa intestato a un cittadino romeno di 36 anni, che ha ricevuto la procura da un notaio nigeriano.

La compagnia assicurativa mangia la foglia e assolda un investigatore. Trattandosi infatti di un’operazione bancaria verso un Paese sottoposto a embargo, gli accertamenti si fanno più approfonditi e viene fuori che il romeno è stato coinvolto in passato proprio in vicende analoghe, componente di un gruppo che ha lucrato indennizzi da sinistri stradali in cui erano coinvolti stranieri. La Uniposai presenta un esposto alla Procura di Bologna che delega la Polizia Stradale ad indagare.

Ed ecco la verità: Stefano Trotta aveva falsificato le carte e non c’era nessun notaio nigeriano che agiva per conto dei familiari della povera donna deceduta nell’incidente stradale nel milanese. La tragedia stradale avvenuta nel 2014 è l’unica cosa vera di tutta la faccenda. Trotta, 73 anni, è la mente dell’imbroglio spregiudicato, mentre il cittadino romeno è il fratello della compagna di Trotta definito dagli investigatori longa manus di quest’ultimo e procacciatore di affari. Ora entrambi sono agli arresti domiciliari.

La squadra mobile, che ha eseguito le misure, ha anche perquisito lo studio Trotta. Indagati risultano anche due avvocati e la segretaria per aver concorso alla formazione di alcuni atti e a nascondere atti.

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