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il punto

Al Goretti in un anno ventimila prestazioni pubbliche solo con l’Alta Diagnostica

Il primario di interventistica, Ambrogi: "Strumenti decisivi per la gestione dei pazienti covid e per il follow-up"

LATINA – Oltre 20mila prestazioni pubbliche in meno di 15 mesi, da gennaio a marzo, con una enorme ricaduta positiva anche sulla gestione della pandemia. Sono quelle garantite ai cittadini che si sono rivolti al Goretti, soltanto attraverso gli strumenti di Alta Dignostica arrivati a Latina grazie alla donazione della Fondazione Sanità e Ricerca.

Il punto è stato fatto questa mattina in un incontro in streaming promosso dal Comune di Latina con tutti gli attori: il sindaco  Damiano Coletta, la direttrice generale della Asl Silvia Cavalli, il preside della Facoltà di Medicina Carlo Della Rocca in rappresentanza della Sapienza, il presidente della Fondazione Sanità e Ricerca, Sebastiano Fidotti e il dottor Cesare Ambrogi, primario della Radiologia interventistica del Goretti che ha portato i risultati.

I NUMERISono state 12.758 le Tac eseguite con la Force nell’arco di tempo considerato; 5500 le ecografie con l’ecografo Acuson, 350 interventi in sala ibrida e 1754 Pet Tc, tutti arrivati con la donazione. “La forte implementazione tecnologica ci ha permesso di fronteggiare l’emergenza pandemica e dobbiamo andare avanti così. La velocità di esecuzione, l’accuratezza diagnostica e i nuovi applicativi della TC Force sono stati decisivi nella gestione clinica del paziente covid-19. Ci permette anche un follow up accurato dei guariti, dandoci, a fronte di un numero di radiazioni pari a quello di una Rx torace, infinite informazioni in più – ha spiegato Ambrogi –  Ma abbiamo potuto anche attraverso tre macchine e la velocità della Tac Force (due secondi per ogni esame total body ) mantenere gli alti standard qualitativi anche per i pazienti non covid, per i cardiologici, gli estremamente malati e gli oncologici. Non abbiamo infatti  alcun ritardo di cure diagnostiche per questi pazienti. Infine, la presenza di nuovi programmi applicativi nelle apparecchiature a disposizione inoltre ha fortemente motivato il personale tecnico e medico radiologico e stimolato il rapporto con i clinici”.

“Un processo lungo, di non facile gestione che, come tutte le cose pensate bene e gestite da persone che non hanno paura della necessaria flessibilità, hanno portato risultati come quelli appena citati  – ha detto il professor Carlo Della Rocca ripercorrendo la lunga strada cominciata nel 2012 – L’Università  fin dall’inizio si è messa a disposizione. Abbiamo fatto un numero di tac impressionanti e farle con una macchina veloce e di quel livello è stato un grandissimo vantaggio. Questa storia insegna che la capacità di adattamento, che ci distingue anche come specie dominante, in questo caso la capacità di adattamento alle nuove conoscenze, è fondamentale. La capacità e l’intelligenza di rimodulare un progetto che nel tempo ha dovuto adattarsi, ha permesso che la generosità  della Fondazione fosse destinata completamente al pubblico, e il progetto si è anche arricchito strada facendo e insieme alla Tac Force sono arrivati  altri macchinari e la Sala Ibrida. Il Goretti è una delle poche strutture che ne dispongono”, ha concluso Della Rocca annunciando la ristrutturazione per attività didattiche e di ricerca dei locali dell’ex alta diagnostica nel Piccolo Campus di Medicina che porterà l’implementazione del laboratorio di simulazione con una work station remota collegata direttamente con le macchine per permettere agli studenti di vedere il risultato di quelle tecniche di immagine e come devo essere interpretate.

“Prendo atto dei numeri straordinari – ha commentato l’avvocato Sebastiano Fidotti, presidente della Fondazione Sanità e Ricerca  – Ora Finanzieremo parte del nuovo complesso di aule per la didattica alla Sapienza. Mi devo complimentare  con tutto il personale del Santa Maria Goretti, sono risultati inimmaginabili dovuti alla professionalità. All’epoca c’era un clima molto vivace, credo che i risultati abbiano fatto cambiare idea anche agli scettici”.

Non resta che guardare avanti con ambizione , come ha sottolineato la manager Asl Silvia Cavalli : “Qui ho trovato una realtà, molto vivace, molto reattiva. Questa è una realtà complessa e il Goretti è un ospedale che ha un’ambizione grande e un ruolonell’offerta sanitaria, che deve rilasciare sul proprio territorio. Mi sembra che questa sfida sia stata raccolta. Le scelte sono di alta qualità fatte con la progettualità di cui parliamo si sono rivelate importanti nella fase pandemica, ma credo che l’obiettivo di questo intervento vada oltre. Nella sala ibrida si sono potuti attivare per esempio interventi che hanno un rilievo di complessità di tipo nazionale, e che ci mettono al pari di grandi strutture del nord Italia”.

“Ringrazio la Fondazione Sanità e Ricerca a nome di tutta la collettività per questa donazione – ha detto il sindaco Damiano Coletta –  Oggi abbiamo avuto la prova provata  della ricaduta che questa donazione ha avuto già sulla comunità. Abbiamo ragionato in funzione del bene comune e nell’interesse della collettività e ci auguriamo di poter collaborare ancora con la Fondazione, perché abbiamo visto, in questo momento di emergenza, l’importanza del  valore di dare agli altri, per chi ha la possibilità di farlo. Siamo soddisfatti e orgogliosi della nostra sanità, del Goretti e del ruolo dell’Università Sapienza”.

Serviranno nel prossimo futuro altri investimenti, perché il Goretti possa mantenere lo standard elevato raggiunto con l’Alta Diagnostica. “Ci serve una seconda tac in pronto soccorso, una seconda risonanza magnetica e la sostituzione della Sala Angiografica che ha ormai 11 anni”, ha concluso Ambrogi.

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