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Casa del combattente a Latina, le associazioni d’arma devono lasciare la sede

Il sindaco Coletta scrive al Demanio

LATINA – E’ stato organizzato per venerdì dal sindaco di Latina Damiano Coletta, un incontro con le associazione combattentistiche e d’arma che hanno la loro sede presso la casa del combattente a Latina, dopo che l’Agenzia del Demanio ha inviato una lettera di disdetta dei contratti di affitto. L’idea, ancora non ufficiale sarebbe quella di concedere i locali all’Arma dei Carabinieri di Latina. Le associazioni hanno scritto al Prefetto Maurizio Falco, al presidente della Provincia Carlo Medici e al sindaco per chiedere un intervento. Ce lo ha spiegato Massimo Porcelli, che fa parte di una delle otto associazioni coinvolte.

 

Intanto il sindaco ha scritto alla Direzione Regionale Lazio dell’Agenzia del Demanio per chiedere che venga concesso un preavviso di almeno 6 mesi a tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma invitate a lasciare la Casa del Combattente, senza distinzione tra le associazioni in possesso di contratto di locazione e quelle in attesa di poter stipulare il contratto. A queste ultime, infatti, è stato dato un preavviso di soli 25 giorni, un periodo di tempo che non consentirebbe alle parti in causa di effettuare le necessarie valutazioni e ricognizioni sulle possibili soluzioni alternative.

Inoltre, nella stessa nota, il Sindaco rappresenta come «l’allontanamento delle Associazioni dalla Casa del Combattente verrebbe percepito in maniera negativa da parte dell’intera Cittadinanza, considerando la storia, seppur breve, della nostra Città».

«La Casa del Combattente – osserva il primo cittadino – è l’edificio che fin dalla fondazione della Città ebbe come destinazione quella di ospitare le Associazioni costituite al fine di tutelare le categorie dei Combattenti, dei Reduci, delle Famiglie vittime di lutti connessi con le guerre e di custodire la memoria di coloro che, in armi o civili, hanno dato la loro vita per la Patria».

«Auspico quindi – conclude il Sindaco Coletta – che nel rispetto dei valori e della tradizione che vengono espressi dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, si possa sinergicamente trovare una possibile intesa che soddisfi le esigenze rappresentate dall’intera comunità».

 

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