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OPERAZIONE NICO

Latina, dopo l’arresto del geometra comunale, Coletta: “L’indagine partita dalla nostra segnalazione”

L'attività di De Monaco descritta dal Gip anche grazie a cimici e intercettazioni ambientali

LATINA – Doveva rientrare nel giorno degli arresti dopo sei mesi di sospensione senza stipendio, la sanzione più pesante prima del licenziamento in tronco, Nicolino De Monaco, per tutti Nico, così anche il nome dell’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Latina che hanno condotto le indagini svelando il modo in cui il geometra comunale si faceva pagare per mandare a buon fine le pratiche che passavano tra le sue mani all’ufficio Ambiente del Comune di Latina, anche in casi in cui non era possibile in alcuni modo rilasciare permessi e autorizzazioni.
E’ il sindaco Damiano Coletta a spiegare che l’indagine è partita proprio su segnalazione del Comune dopo le informazioni acquisite attraverso  lo strumento previsto nel piano anticorruzione quando ci si trovi di fronte al sospetto di casi di illegalità e cattiva amministrazione: “Abbiamo verificato le segnalazioni – spiega il primo cittadino – avviato una istruttoria documentale e attuato un provvedimento disciplinare sospendendo il funzionario per 6 mesi e comunque spostandolo in altro settore lavorativo in attesa dell’espletamento delle indagini”.

“In questo tempo di pandemia tutti hanno imparato l’importanza di avere anticorpi specifici in grado di neutralizzare un virus. Avere gli anticorpi per un determinato virus, tuttavia, non significa eliminare ogni possibilità che il nostro corpo entri in contatto con quel virus. Significa, al contrario, saperlo riconoscere nel momento in cui lo affrontiamo e renderlo inoffensivo, incapace di farci del male”, aggiunge Coletta.

Dagli atti dell’inchiesta emerge il profilo di una persona spregiudicata, disposta a tutto per mettere un argine ad una situazione personale pesante causata da debiti di droga, un’attività definita sistematica dal gip. Una cimice che i carabinieri hanno inserito nell’auto dell’indagato nel corso delle indagini coordinate tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 e le intercettazioni in ufficio hanno offerto uno spaccato chiaro di quanto accadeva.  In alcuni casi De Monaco aveva anche rilasciato agli utenti che si rivolgevano a lui le ricevute di quanto riscosso, oggi prova della corruzione.

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