LATINA – La spiaggia di Latina si allungherà di una media di 15 metri (tra i 13 e i 16 a seconda dei tratti) grazie agli interventi di ripristino dell’arenile finanziati dal Comune e iniziati nei giorni scorsi. Si tratta di lavori che interessano vari punti e che serviranno a recuperare e mettere a disposizione dei bagnanti e dei privati gestori, porzioni maggiori di spiaggia soggetta a erosione. “Ma bisogna essere pienamente consapevoli che questi interventi sono a carattere stagionale e servono esclusivamente a ripristinare l’arenile per la fruibilità durante la stagione turistica”, avverte il geologo marino Diego Paltrinieri che con il collega Giancarlo Faina della Corema Spiagge, hanno progettato e stanno dirigendo i lavori dei due interventi comunali, a Capoportiere da una parte, e a sud di Foce Verde dall’altra, e contemporaneamente realizzano quelli finanziati da cinque titolari di concessioni balneari.
PRIVATI APRIPISTA – La novità maggiore riguarda proprio questi ultimi che per la prima volta nel Lazio, e sulla costa Tirrenica in generale, hanno deciso di contribuire alla gestione delle spiagge: “Si attua finalmente la legge 53/98 della Regione Lazio che già allora prevedeva che i privati contribuissero alla manutenzione. Quello di Latina è un esempio che speriamo di poter replicare anche altrove”, spiega Paltrinieri.
Ma in che cosa consistono i lavori? “Per i ripristini si utilizza la stessa sabbia che era già sulla spiaggia, prelevandola dalla barra sommersa posta a circa 100 metri dalla battigia e la barra si riformerà grazie al trasporto delle sabbie operato dalla corrente litoranea di fondo, che si muove da nord verso sud”, spiega l’esperto che tranquillizza anche chi è rimasto sorpreso nel vedere il colore scuro della sabbia riportata. “Il dragaggio – aggiunge – interessa uno spessore massimo di 50 cm. Si fa presente che già a 10-15 cm nello strato sabbioso, abbiamo un ambiente anossico (privo di ossigeno) che permette la vita ai soli batteri anaerobici. Il colore più scuro delle sabbie prelevate è legato alla presenza di questi batteri. Per tale motivo sono state condotte analisi che hanno potuto accertare l’assenza di impatti per la salute dell’uomo. Queste sabbie stese sull’arenile e, pertanto, ossigenate, cambieranno colore nel giro di pochi giorni, adeguandosi al colore naturale di queste spiagge”.
IN FUTURO SERVIRA’ IL RIPASCIMENTO – Ben diversi gli interventi che serviranno per un vero e proprio ripascimento. “Per intervenire in modo più efficace e duraturo occorre inquadrare in modo dettagliato la dinamica della corrente di fondo che trasporta le sabbie, al fine di regolarizzarla e, solo dopo, intervenire con ripascimenti che avranno una loro stabilità nel tempo. Evitare di costruire nuove opere rigide (come pennelli e barriere) che come ampiamente noto e richiamato espressamente nelle recenti Linee Guida del Ministero Ambiente (oggi Transizione Ecologica), risolvono solo momentaneamente il problema in loco, ma creano danni erosivi enormi nelle aree verso cui si sposta la corrente di fondo, in questo caso verso sud. In questi interventi più organici inoltre è buona regola portare nuovo sedimento all’interno del litorale e recuperare le sabbie per il ripascimento nei tratti litoranei insabbiati e trasportarla verso nord, per evitare, considerata la direzione di trasporto della corrente, di portarla da subito fuori dalla disponibilità del litorale di Latina”, spiega il geologo.