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cronaca

Latina, operazione Tacchi a Spillo, arrestato un 40enne: “La percentuale o ti sparo”

Affittava case per la prostituzione e chiedeva il pizzo sugli incontri. Misura cautelare anche per i genitori

LATINA –  Mille auro al mese per un appartamento a Borgo Sabotino e il pizzo sugli incontri: così un 40 enne di Latina e i suoi familiari sfruttavano giovani ragazze che si prostituivano. L’uomo è stato arrestato oggi e i suoi genitori sottoposti alla misura dell’obbligo di firma. L’operazione Tacchi a Spillo della squadra mobile della Questura è scattata questa mattina quando gli agenti della sezione reati contro la persona, minori e sessuali hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di S. D.  e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti dei genitori di quest’ultimo, T. S. e P.G. entrambi di 59 anni, tutti accusati, a vario titolo, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed estorsione. . Il G.I.P. Pierpaolo Bortone ha disposto anche il sequestro preventivo di cinque immobili sulla Litoranea a Borgo Sabotino, che venivano affittati dagli indagati per la prostituzione.

Le indagini della Squadra Mobile diretta dal dirigente Giuseppe Pontecorvo, coordinate dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, sono nate dopo la denuncia di una ragazza di origini rumene che era stata aggredita dall’arrestato. “Cristina” questo il nome con cui la donna si prostituiva ha raccontato che il 40enne e la sua famiglia, le avevano trovato l’appartamento dove avvenivano gli incontri, per il quale pagava 250 euro a settimana – ha spiegato Pontecorvo – A loro doveva anche una percentuale sulle prestazioni, 20 euro per ogni cliente ricevuto”.

La donna ha raccontato alla Polizia anche di minacce di morte ricevute perché lui pretendeva altri soldi in contanti, 300 euro, e delle telefonate minatorie per sollecitarla a pagargli la parte dei ricavi dell’attività di prostituzione. Dalle indagini è emerso che molte le ragazze, quasi tutte originarie dell’est Europa e del Sud America, avevano gli stessi “contratti” e pubblicizzavano le loro prestazioni su appositi siti fornendo ai clienti gli indirizzi degli immobili in questione. Nel cellulare dell’uomo anche le fotografie di ragazze in abiti succinti, in atteggiamenti sessualmente espliciti, scattate all’interno degli appartamenti. C’erano anche alcuni audio di minacce anche di morte rivolte alla ragazza che poi ha denunciato tutto: “Ti mando per strada a lavorare, se no paghi, ti sparo”.

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