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anche l'ecocardio a casa del paziente

Al Goretti di Latina la tele-cardiologia è avanzata. Il prof Versaci: “Seguiamo da remoto 700 pazienti”

Il racconto dei cardiologi Rita Di Rosa, Valentina Brusca e Massimo Raponi, con i tecnici Di Trocchio e Ferraiolo

LATINA – Sono 700 i pazienti cardiologici seguiti in telemedicina al Goretti e la prospettiva è arrivare rapidamente a mille. La piattaforma funziona bene e il sistema studiato, che si era rivelato molto efficace già prima della pandemia, ha consentito durante l’emergenza sanitaria, ai pazienti fragili, quelli con dispositivi impiantati o con scompenso cardiaco, di essere seguiti nei tempi previsti, senza alcun ritardo, evitando di muoversi per raggiungere l’ospedale. Inoltre, la figura che si è aggiunta di recente al team di medici e infermieri della Uoc guidata dal professor Francesco Versaci, quella dei tecnici di cardiologia, ha permesso di cambiare lo scenario, implementare le visite in telemedicina, garantendo la possibilità di eseguire anche esami diagnostici prima impensabili a casa del paziente. (in foto il professor Versaci, i cardiologi Rita Di Rosa con i tecnici Emily Di Trocchio e Mario Ferraiolo, la cardiologa Valentina Brusca e il collega Massimo Raponi)

CONTROLLI DA REMOTO – Per prima è venuta Ponza. Sull’isola lunata i pazienti cardiologici sono stati “collegati” al Goretti già quando le mascherine erano sconosciute ai più: “E’ una gara per andarci”, sorride Versaci. Poi, sono stati seguiti in telemedicina i pazienti con dispositivi impiantati. Quindi è arrivata la pandemia e il controllo da remoto è diventato una necessità.

“La pandemia non ci ha trovati impreparati. Il  servizio c’era, è cresciuto negli anni acquisendo complessità e possibilità sempre diverse e sempre maggiori  – spiega la dottoressa Rita Di Rosa –  I pazienti con dispositivi impiantati, per esempio, vengono seguiti da remoto sia per controllare i dispositivi stessi, sia per rilevare eventuali aritmie, ma anche per prevenire lo scompenso attraverso la lettura di valori predittivi. Questo consente di ridurre la mortalità e l’ospedalizzazione e aumentare la qualità di vita”. Parliamo dei  portatori di pace maker (e micro-pacemaker), di defibrillatori e di loop recorder. “Ma possiamo poi seguire a casa pazienti anche pazienti che non hanno dispositivi – continua la cardiologa – In questo caso, si fa una televisita”.

Le donne presenti nell’equipe di Cardiologia ed emodinamica del Goretti, sono in evidenza, attivissime e con pari responsabilità rispetto ai colleghi uomini. E’ bello poterlo notare.

LE TELEVISITE – Delle televisite in ambito cardiologico, per esempio, è responsabile la dottoressa Valentina Brusca che da circa un anno segue il progetto tecnologico che fa del Goretti un centro di avanguardia: “L’esigenza di una piattaforma digitalizzata  – spiega – nasce dalla criticità nella gestione del paziente scompensato, un paziente  che va incontro a fasi di instabilità emodinamica e richiede controlli sistematici. La Asl ha avviato questo progetto che consiste in una piattaforma con un portale web di facile accesso. All’interno della piattaforma vengono inseriti i pazienti arruolati che vengono addestrati per poter trasmettere parametri emodinamici fondamentali. C’è poi un ambulatorio virtuale che si svolge attraverso un teleconsulto, una sorta di intervista che si fa al paziente, attraverso la  quale il cardiologo intercetta  i sintomi e i segni di un possibile peggioramento dello stato di malattia. Il paziente seguito in telemedicina può stare a casa, in un ambiente di sicurezza e benessere, e può trovarsi in luoghi anche geograficamente lontani dal nostro nosocomio”.

L’ECOCARDIO A DOMICILIO –  Quando il sonographer arriva a casa del paziente e accende l’ecografo per eseguire l’esame, al Goretti c’è uno specialista davanti allo schermo. Abbiamo per esempio assistito all’ecocardio eseguito a distanza dal dottor Massimo Raponi. (vedi video in basso)

“Con la pandemia che ci impediva di vedere i pazienti, siamo andati noi a casa loro. Siccome avevamo una serie di persone notevolmente scompensate, che non sarebbe stato opportuno far venire in ospedale, abbiamo mandato i nostri tecnico collegati con questa piattaforma, a casa dei pazienti.  E’ stato uno dei primi esempi in Italia di ecocardio a domicilio da parte di una struttura pubblica“, conclude Raponi.

VICINI AGLI ULTIMI – L’idea di fondo della telemedicina (Sars Cov2 a parte) è quella di mettere tutti i pazienti nelle stesse condizioni: chi abita vicino e chi invece è lontano, chi guida e chi non può farlo, chi, proprio a causa dello scompenso, deve fare una vita più tranquilla ed evitare inutili stress, ma non può permettersi di saltare il controllo.

“Qui nessuno viene lasciato indietro – conclude Versacisiamo vicini anche agli ultimi e la telemedicina è un grosso supporto. Un’attenzione particolare che la nostra Asl ha sempre pensato di avere,  a cominciare dalle nostre isole che sono difficilmente avvicinabili soprattutto d’inverno. E’ un sistema che funziona bene,  la Direzione è attenta e interessata e anche noi stiamo investendo in tecnologia e risorse umane per essere sempre più vicini ai nostri pazienti”

I TECNICI – L’ospedale Goretti di Latina è stato tra i primi ad introdurre la figura del tecnico di cardiologia: “E oggi siamo in grado di confermare con i numeri l’importanza di questa figura altamente specializzata”, conclude la dottoressa Di Rosa.

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