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dopo le eccezionali scoperte

San Felice Circeo studia il tour di Grotta Guattari, Schiboni: “E’ la Casa della Storia dell’Uomo”

Il sindaco spiega che cosa si sta facendo per rendere accessibile il sito archeologico e valorizzarlo

SAN FELICE CIRCEO – Immaginare l’ingresso di visitatori nella Grotta Guattari di San Felice Circeo dopo i recenti, eccezionali ritrovamenti, è forse ancora prematuro, ma il Comune di San Felice Circeo ci sta lavorando. Lo ha annunciato oggi, nel corso della presentazione alla stampa estera, il sindaco della città Giuseppe Schiboni. Se poi la visita potrà essere fisica anche in tempi brevi, o invece virtuale, dipenderà da tanti fattori.

“Siamo all’inizio della stagione estiva, stiamo ancora lavorando con la Sovrintendenza e non credo che incontri e visite potranno essere sviluppati se non nella tarda estate – ha detto Schiboni intervenendo alla conferenza stampa – Stiamo già lavorando per visite virtuali con visori in 3D e stiamo attrezzando delle postazioni. Ovviamente, essendo quella grotta, la Casa della Storia dell’Uomo, abbiamo tutti un po’ paura di far entrare grossi numeri di visitatori”.

Il sindaco ha anche spiegato che da molti anni si voleva “porre attenzione maggiore a questo sito archeologico” e che con il premio Città della Cultura assegnato al Comune dalla Regione Lazio sono state inserite nel progetto anche una serie di attività che si sono combinate con l’80° della scoperta della Grotta Guattari: “Un sasso lanciato nello stagno che ha permesso un’evoluzione più approfondita, con la Sovrintendenza, il Ministero e gli istituti di ricerca.  Questa grotta ha un significato strategico – ha aggiunto Schiboni,  che ha definito Neanderthal il primo cittadino europeo e annunciato l’intenzione di promuovere un Centro internazionale degli studi di Neanderthal in contatto con gli altri siti neandertaliani europei. “Trasformare questo in un’attività non solo di ricerca per gli esperti, ma anche in un  museo con la speranza, e anzi la certezza, che questi reperti troveranno la loro collocazione proprio a San Felce Circeo, con strutture protette e visitabili”.

Il sogno del sindaco, e dei cittadini del borgo tra i più belli d’Italia, è quello di poter valorizzare non solo le bellezze naturali, ma quel percorso già pronto che è si trova nel Comune costiero intriso di storia e mito: “Qui c’è una situazione unica: in due chilometri di passeggiata si possono ripercorrere tutte le ere dell’uomo, partendo da 100mila anni orsono ai giorni nostri: da Neanderthal all’epoca romana, poi medievale, la Torre dei Templari, il centro storico e giorni nostri”, ha sottolineato Schiboni.

Tornando alla grotta, che già in passato era stata raramente accessibile, ora è blindata dopo la scoperta di reperti fossili di nove individui riconducibili all’uomo di Neanderthal, un numero straordinario che – come ha spiegato la Sovrintendente Paola Refice – consentono anche collegamenti e contestualizzazioni fino ad oggi impensabili. Altri reperti riguardano animali: una iena, un elefante, un rinoceronte e un grande bovino estinto.

I reperti non solo in realtà solo pezzi da mettere in una teca e ci guidano anche alla scoperta dell’oggi e di temi attualissimi: “Ci sono vari rami che si dipanano da questo piccolo nucleo nuovo di conoscenze. Neanderthal per esempio aveva caratteristiche genetiche che lo mettono in relazione a certe risposte immunitarie, rispetto al Covid stesso. E poi, l’importanza fondamentale è quella culturale: relativizzare la posizione dell’uomo rispetto all’ambiente è una delle cose più moderne, più necessarie e immediate”, ha aggiunto Refice.

 

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