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operazione della Guardia di Finanza

Minturno, lottizzazione abusiva sul mare in area archeologica, scatta il maxi sequestro: 25 indagati

Le case per 220 mq scaricavano acque reflue illegalmente e non pagavano le imposte

MINTURNO – Dalle prime ore di oggi  i Finanzieri del Comando Provinciale di Latina e del Reparto Operativo Aereonavale Civitavecchia stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Cassino, nei confronti di 25 persone indagate a vario titolo per reati ambientali e abusi edilizi commessi a Pantano Arenile nel Comune di Minturno. I sequestri operati dalle Fiamme Gialle riguardano immobili e manufatti abusivi realizzati in assenza della certificazione edilizia e dei requisiti previsti, a ridosso del Parco Regionale Riviera di Ulisse e dell’area archeologica di Minturnae, e la strada privata di accesso. Si tratta di un’area di circa 10.000 metri quadrati, 17 immobili adibiti a residenze di villeggiatura realizzati in violazione totale delle norme urbanistico-edilizie e dei  vincoli paesaggistico-ambientali e storico-archeologici.  Le costruzioni realizzate anche su verde pubblico per circa 2.200 metri quadrati hanno un valore commerciale di oltre 3 milioni di euro, non avevano fogne e scaricavano illegalmente. Naturalmente non pagavano né Tari, nè Imu essendo sulla carta inesistenti.

LE INDAGINI – L’indagine della Guardia di Finanza, avviata nel mese di febbraio del 2019 attraverso continui monitoraggi del territorio costiero da parte della Sezione Operativa Navale di Gaeta unitamente alla Compagnia di Formia – si legge in una nota –  permetteva di rilevare la realizzazione di una vera e propria lottizzazione abusiva in un’area sottoposta a vincoli paesaggistico-ambientali e storico-archeologici. L’attività investigativa, coordinata dal Pubblico Ministero, Dott. Emanuele De Franco, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Cassino, ha comportato in tempi diversi il controllo e l’ispezione di oltre 25.000 metri quadrati di territorio. Per acquisire le immagini sono stati effettuati rilievi fotografici aerei ripetuti nel tempo, sopralluoghi e appostamenti per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, la comparazione con rilievi geo-satellitari eseguiti in tempi diversi, e poi l’analisi della documentazione contenuta nel catasto e della documentazione edilizia agli atti delle Amministrazioni Pubbliche competenti.

Gli ulteriori controlli della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare la completa evasione dei tributi comunali (IMU e TARI) nonché l’inquinamento perpetrato mediante lo smaltimento illegale delle acque reflue, attraverso le condotte di scarico degli immobili, sul suolo e nel sottosuolo a fronte della mancanza di collegamento al servizio idrico integrato della pubblica fognatura.

GLI INDAGATI – Venticinque persone di origine campana sono indagate dall’Autorità Giudiziaria per i reati ambientali e di abusivismo edilizio. Sono accusati di aver realizzato una vera lottizzazione abusiva “che ha determinato lo stravolgimento di un territorio soggetto a tutela paesaggistica ubicato a meno di 200 metri dalla linea del mare a ridosso del Parco Regionale Riviera di Ulisse e dell’area archeologica di Minturnae”.

Salvaguardare l’ambiente da ogni forma di inquinamento e danneggiamento, non solo quelle industriali, combattere gli abusi edilizi quali illeciti prodromici alla distruzione dell’ecosistema e al conseguente dissesto idrogeologico nonché tutelare il paesaggio e le aeree protette, testimonianza della nostra storia e del nostro patrimonio culturale: queste, in estrema sintesi, le parole chiave dell’attività odierna – dicono dalla Guardia di Finanza –  Un’operazione imponente, la prima di questo genere nel territorio pontino, che ha visto un’azione sinergica della componente territoriale e aeronavale del Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, nell’ottica della valorizzazione delle specifiche e rispettive competenze, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Cassino, da sempre fortemente impegnata nel contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio e ai reati ambientali, motori di un’economia malsana, lesiva degli imprenditori onesti e degli interessi della collettività.

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