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inchiesta della DDA

Minacce mafiose per avere il monopolio del mercato del pesce a Latina e Cisterna: arrestato Maurizio De Santis

Il dirigente della Squadra Mobile Pontecorvo: "A Latina Stato presente, chi denuncia non ha timore di restare solo"

LATINA – E’ Maurizio De Santis l’ imprenditore del sud pontino arrestato dalla squadra mobile della Questura di Latina questa mattina con le accuse di tentata estorsione e atti di illecita concorrenza aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento di custodia cautelare ha colpito anche altre due persone, un dipendente dell’attività di De Santis, e Giuseppe D’Alterio (ai domiciliari), entrambi arrestati al termine dell’operazione Octopus che è scattata questa mattina all’alba.

Le indagini, dirette dai pm Spinelli e Fasanelli della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dalle Squadre Mobili di Latina e Roma e dal Servizio Centrale Operativo, hanno fatto emergere quello che gli inquirenti considerano “un contesto di elevato spessore criminale”. L’obiettivo dell’imprenditore era imporre, attraverso pesanti e ripetute minacce, e grazie ad un clima di paura che questo metodo creava, un regime di monopolio nella commercializzazione al dettaglio di prodotti ittici nei mercati di Latina e Cisterna di Latina.

L’indagine, nata dalla denuncia di una vittima, si è avvalsa poi anche delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo che si sono autoaccusati, raccontando come avvenivano le estorsioni spendendo il nome dei D’Alterio di Fondi per mettere paura. fatti che si sono verificati tra l 2016 e il 2018. “De Santis aveva assoldato i due attuali collaboratori di giustizia – all’epoca dei fatti esponenti di spicco del clan Di Silvio – tramite l’intermediazione di un noto appartenente alla famiglia D’ALTERIO di Fondi affinché intimidissero un imprenditore concorrente, il quale in altre circostanze veniva esplicitamente minacciato facendo costante e reiterato riferimento alla famiglia D’ALTERIO, nota per il peso criminale dei componenti anche in ragione dei loro precedenti giudiziari, in grado di mettere in atto azioni ritorsive nei confronti di beni e persone, potendo contare su una rete di contatti con ambienti criminali campani e con esponenti di clan camorristici”, spiega il dirigente della squadra mobile di Latina Giuseppe Pontecorvo. Le indagini non si fermano qui.

Lo stesso imprenditore arrestato  poi, nella sua attività di vendita al dettaglio di prodotti ittici nei mercati di Latina e Cisterna, con la collaborazione di un suo dipendente, dal 2019 ad oggi “ha sistematicamente intimidito un esercente di vendita al dettaglio di pesce, nel tentativo di fargli lasciare i mercati di Latina e Cisterna di Latina, obbligandolo tra l’altro a vendere i propri prodotti sottocosto”.

DENUNCIARE PER SENTIRSI LIBERI – Dal vicequestore aggiunto anche un appello a collaborare con la giustizia, a vincere la paura: “Voglio rivolgere un invito a tutti – conclude Pontecorvo – denunciare ogni forma di illegalità.  La denuncia del cittadino è lo strumento più potente che abbiamo, insieme con la magistratura e le forze dell’ordine, per poter debellare le mafie. Lo Stato in tutte le sue componenti ha dimostrato e continua a dimostrare di essere sempre presente in questo territorio. Mai come in questo momento a Latina chi denuncia può scegliere di farlo, ha la possibilità di vincere la paura e sentirsi veramente libero senza il timore di restare da solo“.

Come è accaduto in questo caso.

L’INTERVISTA AL DIRIGENTE DELLA SQUADRA MOBILE DI LATINA

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