ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

il seminario

Parte da Ventotene l’idea di una rete tra le piccole isole del Mediterraneo

L'Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia lancia il progetto del corridoio euro-mediterraneo

VENTOTENE – O.Me.G.A, l’Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia lancia da Ventotene il progetto di un corridoio euro-mediterraneo che miri a supportare le comunità insulari, esalti il loro apporto e punti a incoraggiare una rinascita della tradizione mediterranea. “Le piccole isole, tante sparse nel nostro mare, rappresentano una ricchezza in gran parte inesplorata, che va al di là della incredibile bellezza e costituiscono un inestimabile patrimonio in settori determinanti quali l’ambiente, la pesca, il turismo, la cultura e sono fucine di idee e ideali che, come dimostra il Manifesto di Ventotene per un’Europa libera di Spinelli e Rossi di cui si celebra l’80° anniversario, possono cambiare il corso della storia”, spiegano da O.Me.G.A, l’Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia che mira a far emergere le criticità che ostacolano la crescita delle isole minori e, al contempo, possibili soluzioni da adottare, al termine del seminario “Piccole Isole del Mediterraneo”, il primo incontro di lancio del programma pluriennale di empowerment mediterraneo.

LA VELEGGIATA – “Il seminario – spiega Enrico La Rosa, Presidente di O.Me.G.A – è stato preceduto da una veleggiata Napoli/Procida dall’ alto valore simbolico, perché la navigazione ha sempre interpretato e soddisfatto il desiderio dei popoli di incontrarsi. L’incontro dell’8 ottobre, invece, ha puntato a individuare le attività utili a promuovere la sostenibilità e lo sviluppo delle isole minori in chiave “green” e digitale e a pianificare le iniziative in campo sociale, economico, logistico, culturale e scientifico, necessarie per la crescita di queste piccole comunità di pregio, custodi di tradizioni e di cultura, potenziali laboratori per riorientare lo sviluppo economico e sociale verso obiettivi di sostenibilità ambientale e umana. Il nostro è stato un primo appuntamento nell’intento di far emergere il ruolo delle isole minori, così “lontane” dalla terraferma, da riuscire a costituire un patrimonio che è stato toccato marginalmente dalla “revisione” del mondo industriale, postindustriale, neoliberista che tutto ha modificato, assoggettandolo alle logiche del profitto. Le piccole isole sono avamposti dell’accoglienza e dello spirito solidale, tessuto connettivo del Mediterraneo, suo patrimonio genetico e composito attraverso cui è possibile riesumare lo spirito regionale. Sogniamo un Mediterraneo senza muri, cerniera e non barriera tra popoli che hanno creato insieme la civiltà occidentale”.

IL GEMELLAGGIO – “Ritengo che il progetto di O.M.e G.A – gli ha fatto eco Silvia Costa, commissaria straordinaria del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S.Stefano- Ventotene – contribuisca significativamente a rilanciare il ruolo e le potenzialità della rete delle isole minori del Mediterraneo anche rafforzandone la dimensione culturale e ambientale, perché queste realtà siano protagoniste di una nuova stagione di dialogo e cooperazione. Mi sono attivata fin dal 2016 in Parlamento europeo – dove ho presentato un progetto sulle piccole isole d’Europa, ottenendo un impegno della Direzione Generale ‘Mare’ – e successivamente presso il Governo italiano per l’estensione alle isole minori del centro nord del programma ‘Resto al Sud’ e l’attivazione – nell’ambito del PNRR – della banda larga nelle piccole isole italiane, incluse Ventotene e Santo Stefano. Il progetto di recupero dell’ex carcere di Santo Stefano ha anche individuato l’attivazione di una rete tra le isole con prigioni borboniche, a cominciare da Procida, con cui il Comune ha opportunamente già siglato un gemellaggio. Dall’interlocuzione tra istituzioni e realtà come O.M.eG.A. possono nascere esperienze proficue per rilanciare il ruolo del Mediterraneo”.

GLI INTERVENTI – Il dibattito ha visto alternarsi sul palco esperti di varie discipline che hanno offerto un alto contributo di tipo scientifico: antropologi, biologi marini, ingegneri navali, oceanografi, rappresentanti della guardia costiera, della Marina Militare e della cura del patrimonio faunistico, oltre a esponenti delle istituzioni e del mondo giornalistico. Moderati da Sabina Minutillo Turtur, responsabile della comunicazione dell’ufficio della commissaria straordinaria del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S.Stefano-Ventotene, e dell’Ambasciatore Mario Boffo, hanno parlato Gerardo Santomauro, sindaco di Ventotene che, rifacendosi al Nobel Carlo Rubbia sostenitore, 20 anni fa, dell’idrogeno quale futuro dell’energia, ha aggiunto che “nella ricerca di soluzioni innovative il vettore energetico salvaguarda l’ambiente marino non inquinando, e permette inoltre un risparmio nei collegamenti marittimi vitali per l’economia dell’isola alternativa alla situazione di isolamento permanente”; di Antonio Romano direttore dell’Area Marina Protetta di Ventotene e Santo Stefano, che parlando di Aree Marine protette, ha evidenziato come, oltre alla tutela dell’ambiente marino, le isole conservino “il valore delle tradizioni culturali, gastronomiche e servono a valorizzare la biodiversità” alimentare ed ambientale”; e di Lavinio Gualdesi, architetto navale, esperto di tecnologie marine, che ha esposto i vantaggi delle “tecnologie degli idrati, utili per governare e monitorare i parametri ambientali del mediterraneo. Tecniche già utilizzate e sperimentate in altri contesti oceanici: Australia, Baltico, Usa, anche in collaborazione con le strutture Nato”.

IL CONCERTO – A conclusione dell’evento, “DO RE MI FA MED”, un concerto di echi mediterranei eseguito da artisti provenienti dal bacino del Mare Nostrum, cha ha dato vita a uno scambio di tradizioni che, dall’incontro di “sonorità” diverse e tecnologie digitali, favorisca contaminazioni delle reciproche tradizioni musicali. Il workshop ed il concerto sono stati un’anteprima della “Casa delle Sonorità Mediterranee” in corso di lancio, con la partecipazione di importanti soggetti istituzionali e artistici, che si uniranno alle Associazioni OMeGA e Illimitarte e sottoscriveranno un Protocollo d’Intesa, che regolerà l’attività dell’innovativo organismo.

LA RETE – Attraverso la rete che con questo primo incontro O.Me.G.A mira a costituire, il progetto vuole contribuire concretamente a innescare una nuova fase di pace e prosperità oltre a rafforzare rapporti interregionali e il ritrovamento dei legami di lunga data che hanno reso proficue le antiche relazioni dei Paesi costieri. Ottant’anni dopo il Manifesto “Per un’Europa libera e unita” di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, lì confinati dal regime fascista, Ventotene parla di nuovo agli europei e, quale simbolo di isole minori dalla grande tradizione, lancia un nuovo appello di unità, dialogo, accoglienza

L’evento si è svolto con i patrocini della Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana e di  Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (ANCIM), d’Amico Società di Navigazione SpA, Associazione Culturale CulturArti, Associazione Culturale Musicale illimitarte, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), comune di Ventotene, Comune di Forio d’Ischia, Comune di Procida.

1 Commento

1 Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto