LATINA – I liberi e forti non vacillano è il titolo di un libro scritto da Luigi Giorgi (ed Atlantide editore) e dedicato al Partito Popolare Italiano nel Lazio tra il 1919 e il 1926. L’autore, socio della Società italiana per lo studio della storia contemporanea e attuale coordinatore delle attività culturali del Centro Studi Don Luigi Sturzo, racconta i primi anni del partito creato, insieme ad altri, da Luigi Sturzo, soffermandosi sui primi sette anni di vita: dalla fondazione al suo scioglimento ad opera del fascismo.
“Il Ppi – racconta – pur nell’ispirazione religiosa della sua azione, ha perseguito l’aconfessionalità, la libertà e la concretezza programmatica, nel quadro dell’autonoma e organizzata partecipazione del cattolicesimo democratico alle vicende politiche nazionali. Un Partito moderno e attivo, pur fra contraddizioni e tensioni interne ed esterne, che, nato nel 1919, venne sciolto dal fascismo, come le altre forze democratiche, nel 1926”.
Il volume ricostruisce, attraverso documentazione d’archivio, articoli di giornali dell’epoca e la più attenta bibliografia, la formazione e l’opera del Partito popolare italiano nel Lazio, raccontando come si diffuse a livello territoriale e la sua azione nelle campagne e nelle città: “Tranne a Norma, il Ppi era un movimento di minoranza in un territorio dominato dal movimento socialista, ma aveva una sua combattività e capacità di intervento sulle dinamiche sociali e la capacità di coinvolgere i ceti più moderni e dinamici, quelli delle professioni e del commercio, prima vera espressione organizzata del movimento cattolico italiano che aveva deciso di non delegare più a nessuno la sua rappresentanza”, racconta Giorgi.
L’affresco di un’Italia nel difficile Primo dopoguerra e alla vigilia del Fascismo.
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