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Il No alla Guerra delle donne ucraine in piazza del Popolo a Latina

Elena: "Non dormiamo più, i nostri figli sono sotto le bombe, dobbiamo fare qualcosa per aiutarli"

LATINA – Chiedono la Pace, puntano il dito contro Putin invocando sanzioni più severe e gridano “Ucraina libera! Ucraina libera!”, “no alla guerra!”.  Erano quasi tutte donne venerdì  pomeriggio  in piazza del Popolo a Latina per manifestare con le bandiere gialle e blu  dello Stato dove anche i civili stanno combattendo nelle strade nel tentativo di difendere la propria autonomia. “No alla guerra” hanno gridato forte da Latina, in una delle tante manifestazioni pro Ucraina organizzate in tutto il territorio italiano. Molte di loro piangevano pensando alle famiglie lasciate in patria e ora sotto le bombe dopo l’attacco russo.

Vivono a Latina, parlano correntemente l’italiano, sono integrate, ma nel Paese di origine hanno lasciato figli, genitori, fratelli. Molte di loro parlano russo, perché sono di origini russe, ma oggi difendono la libertà del loro Stato autonomo, temendo il ritorno di giorni tristi.

“Non dormiamo più dalle 4 di mattina di giovedì, i nostri familiari sono sotto le bombe – racconta Elena che è la presidente dell’Associazione ucraini residenti a Latina –  non potete immaginare la sofferenza”.

Elena e una delegazione di donne ucraine accompagnate dal loro padre spirituale Don Sviatoslav è stata ricevuta in Comune dal sindaco di Latina Damiano Coletta che ha commentato: “E’ stato molto doloroso ascoltarli”. Pochi però i cittadini di Latina che si sono uniti alla manifestazione indetta dall’Mfe che ha portato in piazza la bandiera dell’Europa.

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