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“Rigenerare il nervo acustico si può”: da Latina uno studio sull’ipoacusia

Il team di ricercatori di VITA 365 annuncia una promettente scoperta

LATINA – Un team italiano e una struttura che ha sede in provincia di Latina hanno pubblicato una scoperta che accende speranze: “rigenerare un tessuto nervoso nell’uomo”. Questo l’annuncio contenuto in un articolo pubblicato lo scorso 1° febbraio sul Journal of Otolaryngology Advances.

La struttura pontina in questione è VITA365 fondata da Alessandro Recine e diretta da Stefano Ciaurelli: il primo, originario di Sezze, è un manager sportivo accostato negli ultimi anni dai media e presidente dell’associazione CMNSPORT Onlus; il secondo, nato e residente a Latina, è un biologo  membro SIO (Society Integrative Oncology), ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate) e vicepresidente dell’Associazione Onlus CMNSport.

“C’è un momento nelle fasi iniziali della vita, definito embriogenesi, in cui tutte le informazioni del corpo sono presenti in pochissime cellule, sotto forma di specifiche proteine che chiamiamo fattori di differenziazione delle cellule staminali, i quali ne determinano il perfetto sviluppo secondo il programma della vita. Isolando questi fattori e mettendoli a disposizione delle cellule degenerate, sono in grado di rigenerarle e riprogrammarle – ha spiegato Ciaurelli –  Questi studi hanno aperto delle prospettive terapeutiche straordinarie nel campo oncologico, neurodegenerativo ed antiaging oltre che di ottimizzazione di tutto uno status psico-fisico e di miglioramento della performance sportiva. Per di più queste terapie non hanno mostrato alcun effetto collaterale e si sono rivelate in grado di potenziare l’effetto dei farmaci o di trattamenti come la chemioterapia”.

Il ricercatore pontino ha anche reso omaggio a chi ha creato le premesse per la nuova ricerca: “Queste scoperte nascono dall’intuizione scientifica che ebbe ben 20 anni fa l’attuale Direttore dell’Equipe BiavaVITA365, il professor Pier Mario Biava, scienziato di fama mondiale e membro dell’autorevole comitato scientifico di VITA365, che ha  studiato l’utilizzo dei fattori di differenziazione in tutti i campi della medicina, individuando anche il modello sperimentale più vicino all’uomo da cui estrarli per l’utilizzo nei pazienti: si tratta dello zebrafish, un pesciolino tropicale che ha mostrato differenti vantaggi nella ricerca”.

I nomi di Recine e Ciaurelli erano emersi nel  2017 su “Nature Communication” quando comunicarono lo studio sull’Alzheimer finanziato da CMNSPORT Onlus che indica l’origine della malattia nella lesione di una determinata parte del cervello, l’area tegmentale ventrale (VTA) fino a quel momento non considerata. Un lavoro sostenuto allora anche dal Ministero della Salute e dall’americana Alzheimer’s Association.

Il lavoro del team di ricercatori riguarda in particolare la rigenerazione dei tessuti nervosi in pazienti con ipoacusia neurosensoriale (perdita dell’udito). “I risultati sono stati a dir poco straordinari – commenta Ciaurelli –  37 pazienti su 41 hanno migliorato, recuperando l’udito. Non è mai accaduto nella storia della scienza che si dimostrasse su uomini la rigenerazione di un tessuto nervoso danneggiato. In questo caso parliamo del nervo acustico, ma di fatto, come già osservato in laboratorio, la scoperta va estesa ad altri tessuti nervosi o anche ad altri tipi diversi di degenerazioni patologiche”.

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