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Festa a Latina per la riapertura del D’Annunzio: applausi per l’orchestra e per il teatro

Ilaria Spada madrina per il ritorno della sala grande del Palacultura. Concerto sulle note di Morricone

LATINA – E’ stata una festa, la riapertura del teatro D’Annunzio ieri sera sulle note di Ennio Morricone. Un concerto introdotto dalla madrina della serata, l’attrice di Latina Ilaria Spada che ha segnato, con un viaggio tra le colonne sonore di alcuni dei più bei film del cinema, il ritorno attesissimo della sala grande del Palacultura chiusa per lavori da oltre sei anni e ora restituita alla città con tutti i certificati che un luogo aperto al pubblico dovrebbe avere. E’ uno dei pochissimi teatri italiani a possederli tutti.

Grandi applausi per il maestro Giacomo Loprieno alla direzione dell’ Ensemble Simphony Orchestra, accompagnata dalla  soprano Anna Delfino, voce narrante Andrea Bartolomeo, con la partecipazione straordinaria dell’attore Luca Angeletti, uno spettacolo prodotto dalla Ventidieci, l’agenzia di due imprenditori pontini dello spettacolo, Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno, che lo hanno già portato in oltre 100 teatri in Italia e nel mondo.

Presenti in platea tutte le autorità, a cominciare dal prefetto di Latina Maurizio Falco, i vertici delle forze dell’ordine, rappresentanti politici del territorio e un soddisfatto ex sindaco di Latina Damiano Coletta cui si deve l’impegno per i lavori. Ma c’erano anche tanti cittadini che hanno affollato il teatro in ogni ordine di posto.

Così si sono chiusi i festeggiamenti per i 90 anni della città  cominciati sabato sera con un concerto in piazza della Libertà anche quello partecipatissimo e fuochi d’artificio, mentre ieri  mattina era stato il commissario straordinario del Comune di Latina, Carmine Valente a tenere l’omaggio istituzionale e il discorso al Monumento al Bonificatore in piazza del Quadrato. Dopo aver ricordato che avere avuto, come è accaduto negli ultimi 20 anni tre sindaci e tre commissari è una patologia, Il prefetto Valente ha richiamato la politica e l’apparato burocratico ai rispettivi compiti: “Bisogna pretendere che la visione della città del futuro venga non solo definita con accortezza, intelligenza e condivisione ma che questa non venga modificata ad ogni soffio di vento a seconda delle convenienze del momento. Si deve poter pretendere non solo che i particolarismi realizzati con scelte occasionali vengano contrastati e aboliti, ma soprattutto che le scelte strategiche vengano perseguite attraverso un rigido controllo sociale e che le attività e i progetti vengano anche proseguiti con la massima attenzione anche da chi viene dopo e anche se la pensa diversamente.
Con i soldi pubblici non è dato scherzare né essere superficiali e disattenti”.

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