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al Brancaccio

Manuela Zanier “perfida” contessa in Casanova Operapop

L'attrice di Latina: "Ho giocato tanto per essere sul palco quella che non sono nella vita"

LATINA – E’ arrivato al Teatro Brancaccio di Roma, (prima rappresentazione martedì 10 gennaio), Casanova Operapop,  il musical prodotto Red Canzian dei Pooh, che vede in scena l’attrice e cantante di Latina Manuela Zanier rientrata a casa, anche se solo per poche ore, dalla lunga tournee cominciata ovviamente a Venezia (il 3 dicembre 2022 al Teatro Malibran), prima data di un tour di oltre 60 repliche, che sta attraversando l’Italia e continuerà a girare fino a marzo 2023.

“Uno straordinario kolossal musical-teatrale, tratto dal best-seller di Matteo Strukul “Giacomo Casanova – la sonata dei cuori infranti,  scritto e prodotto da Red Canzian, al quale Red ha lavorato tantissimo”, racconta la Zanier che veste i panni della bella, ma manipolatrice, Margarethe Von Steinberg. Lo spettacolo, già nel corso del breve tour di anteprima ha conquistato il cuore di oltre 30.000 spettatori.

“Ho giocato tanto con questo personaggio per riuscire ad essere sul palco la persona che non sono nella vita”, ci ha raccontato Manuela Zanier che sul palco ha anche incrociato la strada di un altro artista di Latina, Luca Velletri, interprete nei cori delle musiche originali.

Da Manuela Zanier ci siamo fatti raccontare qualcosa sullo spettacolo che fra poco potrebbe oltrepassare i confini nazionali.

LA TRAMA –  Casanova Opera Pop, racconta Giacomo Casanova in un’età intorno ai 35 anni, al rientro dall’esilio e strenuo difensore di Venezia dai giochi di potere che la vorrebbero venduta allo straniero. Nelle due ore di spettacolo in due atti, con 21 straordinari performer sul palco – 11 cantanti attori e 10 ballerini acrobati che, nelle coreografie dallo stile guerriero di Martina Nadalini e Roberto Carrozzino, nei vari momenti interpretano le Ombre, i Veneziani al Carnevale, i nobili in festa e i momenti corali della storia – assistiamo a oltre 30 cambi scena che Red ha realizzato personalmente, attraverso un allestimento scenico immersivo, fatto di fotografie scattate nella Venezia deserta durante la pandemia e trattate al computer in modo da restituire ambientazioni della città e dei suoi luoghi di un iperrealismo spiazzante, capace di trasportare gli spettatori dentro i luoghi di una Venezia settecentesca, i bacari, le calli, i Palazzi della nobiltà, le Cattedrali, Piazza San Marco, la laguna, la prigione dei Piombi, e quelli della fuga fra i boschi e i Castelli del Nord Italia prima del ritorno di Casanova da salvatore della Serenissima nella Venezia del Doge e innamorato – finalmente – della giovane Francesca Erizzo, figlia dell’aristocrazia veneziana ma, come il suo amato, dal cuore assetato di giustizia e libertà.

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