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vitigni a rischio

Emergenza peronospora viticola, incontro con i viticoltori in Comune a Latina

Messo a disposizione dall'ente il modulo per segnalare i danni

LATINA – Il settore vitivinicolo della provincia di Latina ha bisogno di urgenti interventi per sostenere gli agricoltori vittime dei danni prodotti dalla peronospora viticola che in alcuni casi raggiungono l’80% della produzione delle singole imprese. I viticoltori che fanno capo a Confagricoltura Latina lo hanno ribadito questa mattina anche alla sindaca di Latina Matilde Celentano che ha voluto riceverli rispondendo ad una richiesta di incontro proprio con l’obiettivo di sensibilizzare anche le istituzioni locali al problema ed attivare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale così come richiesto anche nel corso dell’ultima Commissione regionale agricoltura.

Le precipitazioni di maggio e giugno hanno reso i vigneti del Lazio, così come quelli di Latina, vulnerabili . Per mettere in moto i meccanismi necessari ad ottenere sostegno, i viticoltori Alessandro e Paolo Montoro dell’azienda Montoro, Giovanni e Gianluca Giannini di Cantina Villa Gianna, Donato Giangirolami dell’azienda Giangirolami, Emanuele Fantinato della cantina Santa Maria e Vincenzo Oliveto della I Pampini sono stati ricevuti dalla sindaca Celentano.

“I viticoltori  – spiega in una nota Il Comune – hanno rappresentato al Sindaco i danni causati dal fenomeno, in particolare per i vitigni Merlot, Abuoto, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. Oltre ai danni al raccolto, i viticoltori si dicono anche preoccupati per la parte vegetativa, in quanto non si conosce come risponderanno le piante. Per questi motivi hanno chiesto alla Regione Lazio l’avvio della pratica di calamità naturale, per la quale il Comune ha il compito di raccogliere le istanze relative ai mesi maggio e giugno 2023 per consentire agli uffici regionali di relazionare sull’effettiva entità del danno. Chiedono, dunque, all’ente di fungere da filo conduttore perché le loro istanze non rimangano inascoltate”.

“Il rischio – ha dichiarato Gianluca Giannini in rappresentanza dei viticoltori pontini presenti alla riunione con il Sindaco – è quello di un dissesto finanziario per molte aziende, che quest’anno vedranno sfumare i loro raccolti e di conseguenza i loro redditi, a causa dell’impossibilità di vendere uva e di produrre vino. Tutto questo comporterà inevitabilmente un calo di occupazionale e la perdita di posti di lavoro per gli operatori del settore. Preoccupa anche una possibile riconversione dei terreni e l’abbandono di quelli non più proficui per le produzione, con tutto ciò che ne deriva in termini di tutela della biodiversità. Per questo il sostegno del Sindaco e degli uffici del Comune di Latina, che ringrazio, in questa fase è fondamentale per tutti i produttori”.

“E’ attualmente importante – spiegano il presidente di Confagricoltura Latina, Luigi Niccolini e il direttore Mauro D’Arcangeli – che le aziende si rivolgano ai Comuni di competenza per la comunicazione in Regione relativa all’attivazione dello Stato di calamità naturale. La crisi del comparto causata da questa nuova emergenza rischia di vanificare l’impegno che il mondo agricolo e i produttori vitivinicoli hanno messo in campo negli ultimi anni: i progetti per presentare le eccellenze del nostro territorio al Vinitaly e in altre fiere di settore, le iniziative promozionali e di valorizzazione e tutela di queste produzioni rischiano di essere vanificate da questa nuova emergenza e per questo è assolutamente necessario un supporto immediato da parte delle istituzioni. E’ inoltre importante che si attivi immediatamente, come per l’emergenza dovuta alla moria del kiwi, un tavolo di confronto regionale e nazionale e che il fenomeno venga studiato al più presto anche sul fronte della ricerca scientifica per mettere a disposizione delle soluzioni sulla base di dati certi e inequivocabili che ci aiutino a comprenderlo e a trovare immediatamente le adeguate risposte. Le aziende vitivinicole si trovano davanti ad una crisi dovuta, concretamente, ad una mancata produzione con perdite gravissime che si ripercuoteranno anche a livello economico su tutto il territorio, bisogna intervenire subito per sostenerle. Ringraziamo dunque il sindaco Celentano per il supporto e siamo certi che anche altri sindaci e rappresentanti istituzionali del territorio vorranno sostenerci in questa vera e propria emergenza”.

E’ stato intanto pubblicato sul sito web del Comune di Latina un avviso pubblico consultabile al link dove viene reso noto agli operatori del settore che è possibile presentare la denuncia di evento eccezionale per eccessi di pioggia relativi al periodo maggio-giugno 2023 con conseguente sviluppo di patogeni funginei ancora in corso di evoluzione. In allegato è possibile scaricare il modello, che dovrà essere compilato e inviato allegando copia di un documento di identità all’indirizzo pec protocollo@pec.comune.latina.it.
Contestualmente, saranno avvisate le associazioni di categoria in modo che il messaggio sia veicolato a più persone possibili. Gli interessati hanno tempo fino al 14 agosto per inviare la modulistica.

“Il settore vitivinicolo – dichiara la prima cittadina Matilde Celentano  – è fondamentale per la città di Latina, così come le politiche per la promozione dell’agricoltura delle quali ho voluto tenere le deleghe. Aiutare i viticoltori pontini che si trovano alle prese con i danni causati dalla peronospora viticola è un atto dovuto, sperando che con le azioni messe in campo dall’amministrazione comunale possano essere mitigate le conseguenze per produttori, lavoratori e produzione”.

Confagricoltura, anche a livello nazionale, ha chiesto, tra le altre cose, l’attivazione di un tavolo tecnico che si occupi di definire le azioni di ristoro. La strada è un intervento legislativo con una apposita copertura finanziaria, che includa anche una specifica deroga all’esclusione delle agevolazioni delle categorie di danni, alle produzioni e alle strutture, previste dal sistema dell’assicurazione agevolata, anche laddove le fitopatie non siano previste tra le cause. Un modo per aiutare le aziende colpite ad accedere agli interventi compensativi e ad incrementare i fondi destinati alle compensazioni. Anche a livello europeo, secondo Confagricoltura, potrebbe essere opportuno chiedere alla Commissione di concedere flessibilità che permettano l’uso dei fondi dell’Ocm vino come compensazione del mancato reddito causato dalle fitopatie.

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