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l'appello

Dopo l’esclusione di Latina e Frosinone dalla Zes: “Sinergia per ottenere Zls”

Impresa e Confapi chiedono che le opportunità offerte dalla Zls sia estese a un territorio più ampio

LATINA – Dopo l’esclusione di Latina e Frosinone dalla Zona Economica Speciale, Impresa chiede che “i rappresentanti istituzionali e le forze politiche delle province di Latina e Frosinone lavorino in sinergia, per un ampliamento dei Comuni interessati dalla Zona logistica semplificata (Zls) della Regione Lazio“. L’Associazione dell’Industria e della Piccola e Media Impresa e Confapi Lazio sottolinea che le opportunità offerte dalla Zls dovrebbero essere estese a un territorio più ampio, per favorirne lo sviluppo.

“La Zls, la cui procedura di istituzione è stata avviata ormai un anno fa in Regione Lazio – si legge in una nota –  consente una programmazione di insieme dal punto di vista delle infrastrutture e dei trasporti, per creare collegamenti tra i porti della Regione e i Comuni interni, sviluppando così le capacità di attrarre investimenti e di crescita delle aziende, non ultimo creando anche ulteriori opportunità occupazionali sulla Blue Economy e l’eco innovazione”.

Al momento, la Zls include 29 Comuni della Regione Lazio: Allumiere, Anagni, Aprilia, Cassino, Ceprano, Cisterna di Latina, Civita Castellana, Civitavecchia, Colleferro, Ferentino, Fiano Romano, Fiumicino, Fondi, Formello, Formia, Frosinone, Gaeta, Guidonia, Latina, Monterotondo, Orte, Pomezia, Pontinia, Rieti, Roma, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa e Viterbo. “Solo 7 comuni della provincia di Latina e 5 di Frosinone. Ma pochi giorni fa nella commissione regionale Sviluppo economico, l’assessore al ramo, nonché vice presidente della Regione, Roberta Angelilli, ha precisato come la Zls debba essere riperimetrata, e anche come ne vadano riviste le finalità”, aggiungono Impresa e Confapi.

Istituita a livello nazionale come la Zes con legge del 2017, le imprese potranno beneficiare della Zls, tra l’altro, con agevolazioni sulle immobilizzazioni materiali su impianti, macchinari, attrezzature, acquisizione di terreni o ampliamento di immobili strumentali. Se in Regioni del nord Italia le Zls sono già attive, quella del Lazio è tuttora in via di definizione. E la Zls, come la Zes, potrebbe dunque rappresentare un’opportunità per le imprese dal punto di vista delle agevolazioni fiscali e finanziarie, ad esempio sul credito di imposta.

«Ci preoccupano i ritardi con cui nel Lazio si sta definendo la Zls – dichiara il presidente di IMPRESA, Giampaolo Olivetti – in un momento in cui le imprese stanno vivendo una prima, timida ripresa della propria attività. Dopo le gravissime crisi relative alla pandemia prima e poi all’aumento di costi energetici e delle materie prime, i nostri associati stanno iniziando a vedere una luce in fondo al tunnel, con una ripresa delle commesse. Ripresa che è però tuttora fragile, ed ha quindi bisogno di un pieno e concreto supporto. Abbiamo vissuto, nelle ultime settimane, quella che non è grave definire una “beffa”, relativa alla Zona economica speciale, che ha visto escluse le imprese delle province di Latina e Frosinone, con un decreto-legge che è arrivato in aula alla Camera sostanzialmente blindato e su cui non sono state possibili modifiche. I territori pontini sono stati quindi esclusi dalle agevolazioni che avrebbero consentito loro un forte sostegno. Sebbene i provvedimenti siano diversi, pur se originati dalla medesima legge nazionale, non vorremmo si ripetesse una eventuale delusione. Auspichiamo dunque che – nel caso della Zls, si possa giungere a una definizione della stessa, ampliando la platea dei Comuni, e dunque delle imprese in questi residenti. Definizione che deve giungere in tempi rapidi, affinché le imprese possano usufruirne. Chiediamo dunque ai vertici della Regione di intervenire per fornire risposte chiare e veloci».

«I nostri associati – spiega il presidente di Confapi Lazio Massimo Tabacchiera – nel corso dei nostri continui incontri di consulenza, e dei nostri contatti quotidiani, ci fanno pervenire la preoccupazione che la vicenda della Zls possa in qualche modo replicare quanto avvenuto per la Zes. Per questo, Confapi Lazio e IMPRESA, primarie associazioni di categoria del settore dell’industria e della piccola e media impresa, si stanno attivando in queste ore per ottenere la più ampia convergenza e sinergia tra forze istituzionali e politiche in nome dello sviluppo del territorio e delle imprese nostre associate. La Zona Logistica Semplificata prevede particolari incentivi e facilitazioni per le aziende esistenti e per quelle che s’insedieranno in futuro, all’interno di aree dotate di punti di snodo logistico e di un comparto industriale rilevante. La Regione Lazio deve attivarsi tempestivamente così da poter rendere operativa la Zls all’inizio del 2024, parallelamente alla Zona Economica Speciale che entrerà in vigore il prossimo gennaio».

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