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IL MIOD

Il nuovo museo di Maenza usa il metaverso e propone il virtual tour dell’antica cittadina. Anche per bambini

L'idea nata dalla tesi di laurea dell'architetta Francesca Botta

MAENZA – Nasce dalla tesi di laurea dell’architetta Francesca Botta, il Miod – acronimo di Maenza Ieri, Oggi, Domani – il nuovo museo della cittadina lepina. Un piccolo gioiello in un ex frantoio nel Rione Belle Donne, inaugurato dal sindaco Claudio Sperduti con l’assessora alla Cultura Dorina Risi, il 24 ottobre e visitabile il sabato e la domenica. “E’ un sogno che si avvera”, dice la giovane professionista.

Il Miod trasforma in chiave attuale il Museo del Paesaggio, aperto nel 2008 all’interno del Castello Baronale grazie all’allora assessore alla cultura Cardone e alla consulenza dell’architetto Francesco Tetro, arricchito dalle opere donate nel tempo da numerosi artisti e in particolare a quelle di Cambellotti. Dal 2020, grazie al lavoro di Francesca Botta e al Comune che ci ha creduto ottenendo un finanziamento della Regione Lazio da 40mila euro, è nato uno spazio innovativo, un progetto realizzato con la collaborazione di altri due giovani professionisti, Alberto Capasso (managment) e Barbara Mamone (grafica): “Al Miod non troviamo le classiche descrizioni, ma solo QR code, un totem digitale, e una piccola sala dedicata al virtual tour di Maenza, la visita della città con il metaverso”, spiega l’architetta.

Esposti nelle stanze ci sono i reperti trovati nel castello baronale, la sala della cartografia, una collezione di Giuseppe Pellitteri e una sala dedicata alle ceramiche di Duilio Cambellotti. Infine lo spazio dedicato al virtual tour che racconta Maenza in 3 D: “Con  un doppio percorso, uno per adulti e uno per bambini in cartone animato”, aggiunge Francesca Botta che invita tutti a visitare il Miod, magari in occasione del Natale, quando a Maenza sono aperte le antiche botteghe e nel castello Baronale anche la Casa di Babbo Natale.

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