LATINA – E’ tornato in libreria “Littoria 1932-1942 gli Architetti e la città” (edito da La Casa dell’Architettura) con un’introduzione di Giorgio Muratore, lavoro scritto quarant’anni fa da Pietro Cefaly e andato esaurito da tempo. Un focus su tre diversi architetti, Frezzotti, Mazzoni e Nicolosi “per comprendere la complessità del fenomeno urbano” , spesso ridotto all’opera del solo Frezzotti, e anche per fare luce su quelle che l’autore (e direttore della Casa dell’Architettura) definisce “bufale molto diffuse che girano per Latina”.
“L’intento era quello di indagare una città vista con un occhio eccessivamente deformato, che faceva riferimento a quelle quattro modestissime architetture di Frezzotti al quale si attribuivano erroneamente anche la Banca d’Italia e il progetto della Casa del Contadino”, spiega Cefaly che guarda la città attraverso il percorso individuale dei tre architetti “che sono oggetto di valutazione precisa” e secondo “una lettura a-nostalgica”.
Ne abbiamo parlato con lui.