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sanità

Al Goretti di Latina arriva la cardiochirurgia, ci vorrà un anno e lavori a effetto domino

Il presidente Rocca: "Mai più viaggi a Roma per operarsi". La Dg Cavalli: "Per gli interventi si userà la sala ibrida"

LATINA – Lavori a effetto domino all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove in 18 mesi  – questa la dead line fissata dalla Regione Lazio – dovrà essere completato il Dea di II livello con l’arrivo  delle discipline mancanti che sono: cardiochirurgia,  chirurgia maxillofacciale, chirurgia plastica e  pneumologia. Verrà anche attivato il secondo livello di trattamento degli Ictus.

L’orizzonte più breve, perché il lavoro è già avviato, è l’operatività della cardiochirurgia. “In questa provincia, seicentomila persone, non devono andare mai più a Roma  per trovare una risposta se hanno una necessità cardiochirurgica. A Roma abbiamo otto cardiochirurgie, sono troppe”,  ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca parlando della programmazione sanitaria nell’incontro con la stampa seguito alla Conferenza dei Sindaci che si è tenuta a porte chiuse.

Ma come si farà? L’ospedale di Via Canova sembra scoppiare già così e per il nuovo ospedale al momento esiste solo il progetto donato dall’Ance e 50 milioni che sono circa un sesto del necessario. Il progetto proposto dalla Asl di Latina è già lanciato e prevede una serie di lavori con effetto a cascata.

Sarà infatti la Sala Operatoria Ibrida – realizzata con il finanziamento riconvertito della Fondazione Roma – a ospitare, con gli interventi di radiologia interventistica, di ortopedia e cardiologia ad alta complessità, anche quelli di cardiochirurgia. Sarà sufficiente dotarla di un macchinario per la circolazione extracorporea, e cioè con un investimento economico di modesta entità. Per i posti letto di ricovero ordinari necessari alla cardiochirurgia invece è più complesso.

“Sono appena iniziati i lavori per la realizzazione di 20 posti letto finanziati dal DL 34 (Covid) con l’obiettivo di aumentare i posti di terapia intensiva e sub-intensiva, lavori di cui è previsto il termine entro 6-8 mesi. Una volta ultimati, lì si trasferirà la Medicina d’Urgenza. Gli attuali 17 posti letto di medicina d’urgenza torneranno all’area chirurgica e una quota di questi potranno essere utilizzati per la cardiochirurgia – spiega la direttrice generale Silvia Cavalli – . L’altro requisito fondamentale è avere posti di terapia intensiva cardio-chirurgica. E sempre nell’ambito dell’ampliamento di posti di terapia intensiva finanziati dal  DL 34, che hanno ricevuto un adeguamento economico nel mese di dicembre dalla giunta regionale, attiveremo anche 14 posti letto di Rianimazione che saranno ospitati al primo piano dove oggi c’è il laboratorio analisi, che nelle sue parti di specialistica salirà al sesto piano dove i lavori sono quasi terminati. Possiamo dunque prevedere l’inizio di questi lavori, che saranno gli ultimi in ordine di tempo, prima dell’estate e quando saranno completati, quindi molto prima dei 18 mesi fissati dalla Regione Lazio, l’ospedale Goretti avrà tutti i requisiti necessari per poter attivare la cardiochirurgia”.

 

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