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l'inchiesta

Duplice femminicidio, complessa l’analisi dei cellulari. Il tormento della famiglia di Sodano

A Cisterna un momento di confronto con Donna Lilith in Piazza La Malfa

CISTERNA –  “Chiedo perdono per Christian, tutta la nostra famiglia è distrutta”. Lo dice al Messaggero Vincenzo Conte lo zio di Christian Sodano, il parente che dopo il duplice femminicidio di Cisterna, chiamato al telefono dal nipote, lo ha convinto ad andare a casa, in Via Sgambati a Latina,  e a consegnarsi avvertendo poi la Polizia. Carabiniere in pensione parla di una famiglia sotto choc per quanto accaduto e chiede scusa alla famiglia di Desireé: “Due persone hanno perso la vita dice e questo ci tormenta”.

Intanto proseguono le indagini sul duplice delitto e sono in laboratorio per essere analizzati dai tecnici tre smartphone e un tablet, tutti sequestrati dalla polizia al militare omicida. Le analisi degli apparecchi cercheranno di far luce sulle minacce del finanziere nei confronti di Desyrée Amato e della sua famiglia,  ragione per cui anche quelli delle due donne uccise e di Desireé sono al vaglio degli esperti. La protezione dell’iPhone utilizzato dal 27enne però non rende semplice il lavoro dei periti.

Domani è anche previsto un nuovo sopralluogo nella villa di Via Monti Lepini dove Reneé Amato e sua mamma  Nicoletta Zomparelli sono state uccise. Mentre ancora non è stata fissata, ma si potrebbe conoscere nelle prossime ore la data dei funerali delle vittime della strage.

E ieri a Cisterna circa cento persone, molte delle quali giovani, si sono radunate in piazza Ugo La Malfa nel quartiere San Valentino con le operatrici del Centro Donna Lilith. Molti di loro conoscevano la 19enne morta e la sua famiglia e hanno voluto un momento di confronto anche per riflettere sul da farsi come ha spiegato la Presidente del Centro antiviolenza di Latina, Francesca Innocenti

 

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