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Il Vescovo Mariano Crociata in visita all’Hospice Sa Marco

In occasione della giornata del Malato

LATINA – Immancabile come ogni anno la visita  di S.E. Mons. Mariano Crociata,  Vescovo di Latina, che ieri mattina, si è recato dai  malati ricoverati presso la  struttura dell’hospice nella clinica San Marco, in occasione delle celebrazioni  della giornata di domenica 11 febbraio per la  XXXII edizione della giornata mondiale del malato,  che venne istituita  nel 1992 da papa Giovanni Paolo II e nacque associata alla festa della Madonna di Lourdes, momento favorevole per riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono, sia nei luoghi deputati alla cura sia nelle  famiglie e comunità.

A fare gli onori di casa  la dott.ssa Michela Guarda Coordinatrice Infermieristica e Presidente dell’Associazione “Insieme per l’Hospice San Marco – ODV” che insieme al dott. Domenico Russo, Responsabile medico della struttura hospice e medico palliativista, hanno  guidato   Monsignor  Crociata dai pazienti ricoverati. Come in ogni sua visita, Mons. Crociata si è  intrattenuto nella stanza di ciascun malato per dare un messaggio di conforto  ed  un momento di raccoglimento nella preghiera anche con i familiari dei pazienti  presenti, facendo omaggio di una  pergamena contente il  messaggio scritto dal Santo Padre in occasione della XXXII giornata mondiale del malato. “Non è bene che l’uomo sia solo. Curare il malato curando le relazioni” – Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari – è il concetto che Papa Francesco ha voluto sottolineare.

Infine Sue Eccellenza, poco prima di congedarsi ha gradito  dilungarsi qualche istante con tutto il personale presente che lavora nella  struttura, rivolgendo parole di gratitudine per il lavoro  svolto,  evidenziando il pregio per l’impegno  umano trasmesso nel contatto quotidiano con persone che sono nella fase più fragile della loro esistenza. Il Vescovo ha sottolineato  che:  “Voi siete il segno di  Dio, il prolungamento di quell’amore più grande che ci sostiene”.

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