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Latina, cena speciale da Bacco e Venere con i ragazzi di Diaphorà che studiano da camerieri

Il servizio in sala assicurato da Alessandro, Mirco e Paolo

LATINA – Cena speciale  quella di mercoledì 21 febbraio da Bacco e Venere a Latina dove il servizio ai tavoli è stato assicurato da Alessandro, Mirco e Paolo, tre ragazzi dell’associazione Diaphorà, da anni attiva per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. Soddisfatto Il presidente della Diaphorà Paolo Magli che, insieme al proprietario di Bacco e Venere Dario Mattisi, ha organizzato la serata: “È un’idea che abbiamo fortemente voluto attuare  – dice – per dare ai ragazzi l’opportunità di cimentarsi con un contesto reale. Ciò li aiuta senz’altro nel loro cammino verso l’autonomia e l’acquisizione di nuove abilità”. La serata era stata annunciata con una simpatica locandina fatta girare sui social e tutti i tavoli sono stati prenotati.

Nonostante l’emozione, è filato tutto liscio: i tre camerieri, sempre cordiali e sorridenti con i clienti, coordinati da Natale Prosseda, cameriere professionista, e dall’educatrice Corinna Canori che stanno preparando i ragazzi con disabilità a svolgere il mestiere di cameriere durante corsi partiti da circa due anni.

L’iniziativa  – spiega in una nota Diaphorà – si inquadra nello stage che i ragazzi devono svolgere per acquisire abilità e facilitarli nell’ingresso del mondo del lavoro. Gli organizzatori pertanto auspicano una maggiore collaborazione con il contesto imprenditoriale locale per poter promuovere una molteplicità di iniziative. Alla fine i “provetti camerieri” hanno sparecchiato i tavoli lasciando il locale in perfetto stato e ricevendo i complimenti dei clienti ampiamente soddisfatti del lavoro svolto. Inutile descrivere l’emozione dei ragazzi e una punta di orgoglio per il lavoro ben fatto. Ora si pensa al bis.

L’ASSOCIAZIONE – La Diaphorà, la cui sede alle porte di villa Fogliano, è diventata un punto di riferimento per la città con le colazioni solidali del sabato mattina interamente preparate dai ragazzi, i corsi di ballo e ceramica, la produzione di miele e di confetture di ortaggi provenienti dall’orto coltivato dai ragazzi e molto altro. Un mondo di storie che durano da vent’anni, da quando un gruppo di genitori di ragazzi disabili si è messo insieme e ha progettato un percorso che è diventato una grande strada. Una settantina le ragazze e i ragazzi che vengono seguiti, un centinaio i volontari. Nel tempo è diventata una struttura organizzata che porta avanti molti progetti, dalla “casa Diaphorà” di recente inaugurata dove si fanno le prove di vita domestica in autonomia dai genitori, ad altri che consentono maggiori abilità nel contesto familiare.

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