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il monumento naturale

Pantanello, l’ecosistema risorto. Amodio: “Investimento nel nostro benessere e nella prosperità delle generazioni future”

Tutti i numeri dell'area della Fondazione Caetani che anticipa e protegge il Giardino di Ninfa. Il ruolo della Lipu

CISTERNA  – L’impegno rinnovato alla conservazione e al ripristino degli ambienti naturali è il messaggio lanciato oggi dal presidente della Fondazione Caetani Massimo Amodio in occasione della celebrazione dei vent’anni del Parco Naturale di Pantanello. L’area rinaturalizzata, che protegge il Giardino di Ninfa e lo anticipa, conta oggi la presenza di 135 specie di uccelli censite e realizza tutto l’anno attività concrete di conservazione della natura educazione e sensibilizzazione ambientale e di promozione e valorizzazione dell’area. Ed è risorsa e speranza per questo territorio.

“Oggi proprio da questo Monumento Naturale guardiamo al futuro con speranza e determinazione consapevoli che ogni azione compiuta per preservare la natura è un investimento nel nostro benessere nella prosperità delle generazioni future”, ha detto Amodio che ha voluto ringraziare “chi ha avuto l’intuizione che ha dato il via a questo grande sogno il nostro amico Fulco Pratesi”.

Alla collettività, a ricercatori e accademici oltre che ai volontari della Lipu, la Fondazione Roffredo Caetani consegna oggi con il sito, che è divenuto a pieno titolo un esempio internazionale, anche due spazi rinnovati: un casale all’interno del Monumento naturale riconvertito in un centro di ricerca didattico e foresteria messo a disposizione degli studiosi e delle università e una sala conferenze che porta il nome di Giancarlo bovina uno dei geologi che faceva parte del team di esperti che si è occupato dell’intero progetto di rinaturalizzazione.

“Attraverso il duro lavoro di un team multidisciplinare di esperti e volontari proprio 20 anni fa si è conclusa la fase di trasformazione che ha dato il via agli ambienti umidi che hanno portato la vita in quest’area divenuta con il tempo un rifugio prezioso per flora e fauna autoctone”,  ha spiegato il presidente della fondazione Roffredo Caetani Massimo Amodio definendo Pantanello il risultato di una visione audace e di un impegno incrollabile nei confronti della natura un impegno che ha consentito di trasformare un’azienda agricola quella della famiglia Caetani in capitale naturale anticipando di vent’anni temi legati alla Nature Restauration Low (la legge sul ripristino degli ecosistemi che è in discussione anche da parte del Parlamento Europeo, nrd)”.

“Magari ci fossero dieci Pantanello in Agro Pontino, un’ idea geniale anche per la tutela idrica”, ha sottolineato Vito Consoli direttore del settore Ambiente e Parchi della Regione Lazio presente al tavolo dei relatori.

Nel corso dell’evento che si è svolto questa mattina proprio nella sala Bovina, e che accompagna le due giornate di visite organizzate dalla Lipu (il 6 e 7 aprile), sono stati illustrati anche tutti i numeri su Pantanello. All’interno del sito l’ultimo anno la LIPU ha organizzato escursioni con quasi tremila studenti 320 docenti coinvolgendo 37 Istituti Comprensivi nel 2023; l’attività  ha riguardato anche 250 ragazzi coinvolti per i campi estivi e 37 studenti impegnati con progetti Erasmus Plus. quattordici gli appuntamenti natura dedicati al pubblico, accompagnati da tre eventi nazionali delle Oasi Lipu e altre iniziative che hanno coinvolto quasi mille persone. Nel 2023 i volontari dell’associazione sono stati impegnati per oltre 1200 ore di lavoro. Infine, tradotta in investimenti, la scelta della Fondazione Roffredo Caetani, che ha trasformato un’azienda agricola in capitale naturale, è stata capace di restituire al territorio oltre 50 milioni di euro in termini di servizi ecosistemici.

(le foto di Pantanello sono della Fondazione Caetani)

 

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