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la denuncia

Disabile impiegato da trent’anni al Consorzio di Bonifica, ma ora un medico ne certifica l’inabilità al lavoro

L'avvocato Leggiero: "Reso inidoneo ad una mansione mai svolta"

LATINA – “Il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino di Corso Matteotti a Latina ha sospeso dal lavoro un dipendente portatore di disabilità, lasciandolo a casa senza retribuzione”.  Lo afferma l’avvocato Fabio Leggiero,  il legale al quale il lavoratore si è rivolto dopo  trenta anni di lavoro svolti presso lo stesso ente. Succede a seguito di una recente visita del medico aziendale che ne ha dichiarato l’inidoneità come videoterminalista, e in attesa che una Commissione medica valuti se quella inidoneità sia conforme ai fatti e alla legge.

La dichiarazione di inidoneità – secondo quanto sostenuto dall’avvocato Leggiero   – è arrivata dopo “un periodo di malattia per un banale problema al ginocchio”. Il lavoratore  – scrive il legale in una nota – “è stato reso inidoneo ad una mansione “fantasma” quella di impiegato videoterminalista seppure quest’ultimo, proprio per la sua disabilità venne assunto per svolgere altre mansioni, e giammai ha svolto l’impiegato videoterminalista (mansione tra l’altro da sempre del tutto incompatibile con la sua invalidità). L’unica verità di questa triste storia è che Mario è sempre stato un normale impiegato d’ordine ed all’interno del Consorzio di Latina Corso Matteotti anche i muri sanno che Mario non ha mai fatto il videoterminalista. La sua stanza all’interno del suo Ufficio nell’Ente Pubblico economico più famoso di Latina non ha mai avuto nemmeno il computer”.

“Dalla visita aziendale del febbraio 2024  – ricostruisce ancora l’avvocato – Mario  è stato allontanato dal suo posto di lavoro, fatto uscire dal suo ufficio senza nemmeno avvisare i parenti più prossimi in sostanza accompagnato alla porta. Di lì, parcheggiato a casa senza retribuzione pur essendo monoreddito senza nessuno che possa provvedere al suo sostentamento familiare.  La legge ed il contratto nazionale del lavoro non prevede una sospensione senza retribuzione”.

Se non ci saranno iniziative di ripensamento da parte dell’Ente, si aprirà la via giudiziale.

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