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botta e risposta

Crisi dell’Azienda speciale Abc Latina, la sindaca accusa Coletta, lui replica

Celentano: "L'ex sindaco si assuma le sue responsabilità". La risposta: "Vogliono solo smantellare l'azienda"

LATINA –  Dopo giorni di silenzio, in cui la sindaca Matilde Celentano aveva chiesto tempo per chiarire la situazione che sta impegnando la maggioranza di centrodestra in estenuanti riunioni sulla nota questione di Abc,  per la necessità di approvare entro il 30 giugno il bilancio di previsione dell’azienda che gestisce il servizio rifiuti, è stata la prima cittadina a rompere il silenzio. Ma non si è fatta attendere la replica.

“In merito alle riunioni tecniche in corso sull’azienda speciale Abc è giusto chiarire alcuni aspetti tecnici. Dalla due diligence consegnata al Comune nell’ottobre 2024, condotta su un campione rappresentativo, sono emerse criticità significative nel piano assunzionale dell’azienda, in particolare riferite agli anni 2020, 2021, 2022 e ai primi mesi del 2023. A seguito di questa relazione, il controllo analogo dell’ente municipale ha chiesto all’azienda tutta la documentazione relativa ai contratti del personale. La documentazione, acquisita soltanto nei giorni scorsi, ha confermato quanto emerso: in particolare, sono state riscontrate progressioni verticali senza il preventivo consenso del Consiglio comunale che avrebbero comportato un aumento non previsto dei costi dell’azienda. Su questo punto – dice Celentano  –  ci muoveremo con chiarezza e responsabilità”. Parole che sono  la premessa a un attacco esplicito e diretto all’ex sindaco Damiano Coletta che dopo il fallimento di Latina Ambiente aveva scelto l’azienda speciale per la gestione dei rifiuti nel capoluogo, e ha fondato Abc Latina.

“La decisione di istituire Abc  – scrive la sindaca – è stata una scelta precisa della precedente amministrazione comunale guidata da Damiano Coletta, che adesso non può fare il semplice spettatore, ma deve ricordarsi del ruolo determinante che ha avuto nella decisione iniziale e nella scelta del management dell’azienda. Così come la volontà di avviare una raccolta differenziata spinta, e i conseguenti piani industriali che hanno avuto un impatto diretto su costi, gestione del personale e contratti. Oggi, chi ha avuto il ruolo e la responsabilità di governare la città, si limita a lanciare accuse dagli angoli delle strade, evitando accuratamente di fare i conti con il proprio operato. Ma la verità va detta con chiarezza: se c’è un grande assente in questa fase, non è la nostra responsabilità – che ci stiamo assumendo in pieno – ma è la sua responsabilità politica che continua ad essere assente. Noi, al contrario, ci siamo assunti il compito di salvaguardare il servizio pubblico e la dignità del lavoro. Anche noi crediamo nella scelta pubblica se sostenibile e la supporteremo nel rispetto delle regole, della trasparenza e della legalità. Il nostro impegno è chiaro: garantire sicurezza e stabilità agli operatori di Abc e alle loro famiglie, offrire ai cittadini di Latina un servizio degno della seconda città del Lazio, senza scorciatoie e senza ipocrisie””.

Risponde l’ex primo cittadino, che difende la sua scelta, spiega il piano assunzionale e controaccusa l’ attuale maggioranza di voler smantellare Abc: ” Le 95 progressioni verticali effettuate nel 2021 non sono né un mistero né una “pistola fumante”, ma il riconoscimento doveroso di diritti contrattuali – scrive in una nota Coletta – . Dopo il fallimento di Latina Ambiente, nel 2018, quando abbiamo costituito l’azienda pubblica ABC – una scelta coraggiosa e trasparente per stare alla larga dalle ecomafie – è stato assorbito personale in larga maggioranza privo della qualifica di autista. A marzo 2021, con l’avvio del nuovo sistema di raccolta domiciliare ed il conseguente acquisto di 75 mezzi a grande vasca indispensabili per la raccolta dei rifiuti, era necessario adeguare le qualifiche dei lavoratori: non farlo avrebbe esposto l’azienda a inevitabili vertenze sindacali, con conseguenze legali ed economiche certe. È stato un atto dovuto e giusto, che ha semplicemente riconosciuto il ruolo realmente svolto da lavoratrici e lavoratori. Parlare di “privilegi” è falso e offensivo nei loro confronti”.

Coletta risponde anche sulla “differenziata spinta”: “ABC nasceva con una visione strategica chiara: diventare un’azienda multiservizi, in grado di gestire il ciclo dei rifiuti in modo completo, chiudendo la filiera e riducendo drasticamente i costi legati allo smaltimento dell’indifferenziato presso impianti privati, come Rida. Il sistema porta a porta doveva essere l’inizio di un modello virtuoso, quello suggerito dalle esperienze di tante altre città che lo avevano già adottato e portato al raggiungimento di percentuali altissime di differenziata, come ci veniva richiesto dalle norme europee che indicavano il 65% il quoziente da raggiungere per non essere sanzionati. Ma tre anni di immobilismo hanno inchiodato l’azienda: la raccolta differenziata è ferma al 50%, la più bassa tra le città capoluogo del Lazio. La conseguenza? Continui esborsi per l’indifferenziata e nessun progresso verso l’autonomia e l’efficienza. Se si fosse proseguito con l’investimento sulla riduzione dell’indifferenziato e sull’aumento della differenziata – che porta soldi nelle casse comunali – oggi Latina risparmierebbe, invece di aumentare la TARI. Altro che “mala gestio”: il vero danno è l’inerzia politica”.

Ma che cosa succede adesso? La questione riguarda il bilancio previsionale di Abc, che secondo le ultime indiscrezioni i partiti di maggioranza sarebbero ormai decisi a non votare. Nella sua nota la sindaca Celentano ha invece assicurato che “la maggioranza sta valutando tutte le soluzioni possibili per riallineare gli atti e correggere le criticità emerse” con l’obiettivo duplice di “fare il possibile per evitare aumenti della Tari e garantire al tempo stesso un servizio efficiente e una gestione pienamente legittima. Questo passaggio richiede un confronto aperto e costruttivo con il Cda aziendale, con le organizzazioni sindacali e con tutti gli attori istituzionali coinvolti”.

Per Coletta però “la verità è sotto gli occhi di tutti: c’è chi vuole riportare l’azienda nelle mani dei privati, cancellando anni di lavoro per costruire un modello pubblico, efficiente e trasparente”. Ricorda Coletta che nell’ultimo bilancio approvato dalla sua amministrazione (2021, approvato nel 2022) “il costo del personale era di 8,9 milioni e che oggi è salito a oltre 11 milioni, ma i bilanci preventivi 2023-2024-2025 non sono stati nemmeno approvati da questa amministrazione. La verità è che i costi sono cresciuti anche per l’inflazione e per gli adeguamenti previsti dai contratti nazionali – non certo decisi dal Comune di Latina.  Mi prendo la responsabilità politica di una scelta che, con gli opportuni correttivi, rappresenta un bene comune e un patrimonio della città”.

Ai cittadini si rivolge la sindaca Celentano: “Posso assicurare che stiamo lavorando senza sosta, giorno e notte, per arrivare a una soluzione concreta, giusta e sostenibile. Con serietà, con trasparenza, e nel pieno rispetto della legalità e delle maestranze di Abc”.

Per l’ufficialità sulle prossime mosse  bisognerà attendere il prossimo consiglio comunale. Entro il 30 giugno andrebbe approvato il bilancio previsionale di Abc. Il 2 luglio l’opposizione ha chiesto una seduta consiliare monotematica.

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