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SCUOLA
Il Sel scende in piazza con il VII circolo di Latina


LATINA – Sulle competenze degli Enti Locali riguardo al dimensionamento scolastico si sono abbattute le norme presenti nelle legge finanziaria della scorsa estate che impongono la costituzione di Istituti comprensivi di almeno 1000 unità.
Tutto ciò naturalmente non dovrebbe far perdere di vista le finalità sociali e didattiche che il ridimensionamento avrebbe il compito di perseguire, garantendo soprattutto la formazione di Istituti che abbiano nel legame con un territorio il primo carattere distintivo. Da qui discendono naturalmente anche la necessità di programmare gli istituti stessi in modo che: – abbiano prospettiva di durata (conoscenza dei dati demografici e dunque sul “progress” della popolazione scolastica); – tengano presenti le consolidate (a volte da decenni) abitudini di continuità tra elementari e medie che rispondono oltre che ad esigenze familiari, anche a legami storici tra realtà cittadine ed al banale, ma assolutamente indispensabile, elemento della presenza di un servizio pubblico di collegamento tra tutti i plessi di un Istituto; che valorizzino anche le continuità didattico-educative che spesso negli anni si sono venute a creare per la collaborazione tra molte scuole del nostro Comune.
Nel piano del Comune prima, della Amministrazione provinciale poi, non vi è quasi traccia di tutto questo, dimostrando che le nostre Amministrazioni, oltre ad avere scarsa conoscenza delle realtà scolastiche e sociali ad esse sottese, si sono mosse in modo molto burocratico rispettando quasi esclusivamente il criterio numerico; ed anche questo in modo molto squilibrato se è vero, come è vero, che con i numeri attuali si sarebbero potuti istituire almeno 12 Istituti comprensivi e soprattutto, come ben argomentato prima di noi dalla CGIL, tutto questo processo avrebbe potuto essere programmato con gradualità da qui al 2015.
Le destre perseguono ormai da anni un unico obiettivo: quello risparmiare, non razionalizzando la spesa, ma dequalificando in modo sistematico la Scuola pubblica forse per favorire i privati, ma soprattutto per diminuire la cultura e la istruzione diffusa, quale elemento fondante una cittadinanza critica che è la base  e la garanzia della democrazia.
E’ in questo contesto di inadeguata gestione della Scuola pubblica che si colloca la vicenda del tutto particolare del VII Circolo didattico, destinato secondo questo piano della Provincia a scomparire; questo in dispregio del rispetto di una realtà territoriale e delle peculiarità didattiche che questo Circolo sta in questi anni sviluppando.
La manifestazione delle famiglie indetta per Lunedì prossimo contro la chiusura del VII Circolo, trova la adesione di Sinistra Ecologia e Libertà, che sarà presente a sostegno di questa battaglia di civiltà, a fianco di famiglie e personale scolastico, a tutela del diritto degli allievi di quella scuola.

Diego Giliberti

Coordinamento provinciale di SEL

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