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LA CRISI AVANZA
Le soluzioni di Federlazio

Il Presidente Fantasia e il direttore di Federlazio, Motolese

Il Presidente Fantasia e il direttore di Federlazio, Motolese

LATINA – Il lavoro in Italia, secondo gli ultimi dati Istat relativi al luglio scorso, ha toccato i livelli più bassi dal dopo guerra ad oggi. Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi alla provincia di Latina, i redditi sono in calo; il reddito medio delle famiglie arriva a poco più di 26 mila euro, penultimo nel Lazio dietro Frosinone.

Ora servono riforme radicali per il mercato del lavoro in grado di stimolare l’intero processo di produzione nel nostro Paese. “Lo strumento principale che regola il lavoro, il contratto collettivo nazionale – spiega il dott. Domenico Catania delle Relazioni Industriali Federlazio Latina – in alcuni casi mostra delle rigidità che possono avere ricadute negative anche nell’organizzazione del lavoro”.

E’ per questo motivo che la Federlazio, da tempo, sta impegnando forze ed energie sullo studio di forme alternative agli attuali strumenti esistenti, come i contratti di prossimità.

“Si tratta di strumenti – spiega il direttore di Federlazio, Saverio Motolese – già utilizzati in alcune aziende del nostro territorio dove la loro applicazione ha rappresentato aumento dell’occupazione, più flessibilità nella gestione degli orari di lavoro, ristrutturazione dei costi aziendali evitando l’uso degli ammortizzatori sociali. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla collaborazione costruttiva del sindacato capace di guardare alla longevità del ciclo aziendale.

La conoscenza approfondita di queste tematiche da parte di Federlazio è frutto di un lavoro iniziato nel 2011: un convegno di approfondimento al quale hanno partecipato l’università, la magistratura, l’ordine degli avvocati, i sindacati; il lavoro è poi proseguito attraverso la costituzione di un tavolo tecnico composto da imprenditori, tecnici esperti della Federlazio e un avvocato giuslavorista; infine al tavolo tecnico si sono aggiunti anche i sindacati.

Da questo lungo lavoro sono nate idee e proposte che, se calate nel mondo aziendale, possono portare benefici e miglioramenti nei rapporti tra datori di lavoro e dipendenti.

“Non sarebbe interessante – afferma il Dottor Catania – che gli incentivi ai lavoratori fossero esenti dalla tassazione o magari che gli ammortizzatori sociali si potessero sostituire con l’istituto della flessibilità rivisto e migliorato? È questa la strada da percorrere dalle parti sociali territoriali in attesa che arrivino segnali di miglioramento dal Governo.

La Federlazio forte di un’esperienza nell’applicare e utilizzare nelle proprie aziende, questi strumenti e punto di riferimento delle piccole e medie imprese manifatturiere del territorio, si mette a disposizione per continuare un confronto costruttivo allargato ed unitario sulle tematiche del lavoro.

“Un confronto che veda la partecipazione attiva di tutte le associazioni di categoria, di tutte le sigle sindacali – conclude il Direttore Motolese – per formare un gruppo tecnico che diventi l’unico punto di riferimento per tutte quelle aziende che, nel tentativo di andare avanti o di risollevarsi, siano interessate a queste nuove forme contrattuali tanti importanti quanto ancora poco conosciute”.

 

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