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OPERAI MORTI A LAMEZIA TERME
Slitta a lunedì il rientro delle salme a Giulianello e Sonnino
Il legale della Ilsap: “Vicini alle famiglie”

Il silos esploso accartocciato a terra (foto da corriere.it, Ansa, Salvatore Monteverde)

Il silos esploso accartocciato a terra (foto da corriere.it – Ansa – Salvatore Monteverde)

LATINA – La salma di Alessandro Fanella rientrerà a Cori lunedì pomeriggio, 16 settembre. In seguito verrà allestita la camera ardente presso la Delegazione comunale di Giulianello, via della Stazione. I funerali si svolgeranno martedì 17 settembre, alle ore 11.00, presso la Chiesa di San Giovanni Battista. Sarà presente in veste ufficiale anche il Sindaco Tommaso Conti.  Per martedì è stato proclamato anche il lutto cittadino. Gli esercizi della città sono invitati ad abbassare le serrande durante le esequie. Nelle scuole del territorio sarà osservato un minuto di silenzio. Subito dopo ci saranno le assemblee di classe (5° elementari; 1°, 2° 3° medie) sul tema della sicurezza e della prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche.

Slitta dunque il rientro delle salme dei due operai morti nell’esplosione di un silos a Lamezia Terme. Intanto si apprende che è indagato nella sua qualità di responsabile della sicurezza, Maurizio Martena, l’amministratore unico della società Ilsap Biopro (azienda con sede legale a Latina) nel cui stabilimento giovedì si è verificata la tragedia. Martena è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto. «In questo momento – ha detto l’avv. Francesco Pagliuso, legale della società – la prima preoccupazione dell’azienda è stare vicino ai familiari delle vittime e collaborare con l’autorità giudiziaria per accertare il perchè si è verificata l’esplosione di un silos vuoto».

Secondo quanto emerso nelle ore successive all’incidente sul lavoro, Enrico Amati, 37 anni di Sinalunga in provincia di Siena, morto nella giornata di ieri per le gravi ustioni riportate, era  l’unico dipendente diretto della Ilsap, con il ruolo di responsabile della produzione e non partecipava direttamente ai lavori, ma controllava la loro esecuzione. Forse al momento dello scoppio era sul cestello con i due giovani pontini, Daniele Gasbarrone e Alessandro Fanella, che invece, lavoravano nel sito calabrese per conto dell’azienda Aurelia Srl che si occupa della realizzazione e della manutenzione di impianti come quello usato dalla Ilsap per la produzione di oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel da oli combustibili.

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