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Il consiglio comunale di Latina dice “sì” alla trascrizione del matrimonio di Antonio e Mario

La mozione è stata presentata da 4 consiglieri del Pd, ma ha messo d'accordo tutti, solo due i contrari

Antonio Garullo e Mario Ottocento presentano l'istanza in Comune

Antonio Garullo e Mario Ottocento presentano la richiesta in Comune

LATINA – 14 favorevoli, 2 contrari e 1 astenuto, è questo l’esito della votazione avvenuta in consiglio comunale di Latina che ha approvato la delibera per la trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso residenti a Latina. “Una battaglia di civiltà di due nostri concittadini, Antonio Garullo e Mario Ottocento, che oggi trova un primo significativo riconoscimento politico e istituzionale”, spiega Giorgio De Marchis, uno dei quattro firmatari della mozione. Antonio e Mario avevano depositato la loro richiesta di trascrizione martedì mattina presso il Comune di Latina, dopo la sentenza della Cassazione che li ha dichiarati una famiglia a tutti gli effetti.

Molto soddisfatti Antonio e Mario secondo i quali si è trattato di un “dibattito costruttivo e di alto livello. Una bella pagina di democrazia e civiltà”.

APRILIA – E intanto anche ad Aprilia si muove qualcosa. I consiglieri comunali del centrosinistra la hanno protocollato la proposta di delibera per l’istituzione delle Unioni civili. I consiglieri comunali Carmen Porcelli (Sinistra ecologia e libertà), Vincenzo Giovannini e Monica Tomassetti (Partito Democratico) hanno formalizzato la proposta di istituire il registro delle unioni civili elaborando un documento completo che tenesse conto delle varie sensibilità.
«L’elaborazione del documento nasce anche dal confronto con le varie categorie di persone alle quali si rivolge questo registro, compresa la comunità gay, perché abbiamo ritenuto che una così importante proposta non dovesse essere il frutto di esibizionismo politico, piuttosto ben ponderata e calibrata anche perché vorremmo che questa proposta fosse approvata da larghi strati del consiglio comunale”, spiegano i firmatari.
Siamo ancora in attesa di veder concretizzata l’adesione alla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Non basta fare propaganda sui giornali per essere automaticamente ben disposti nell’accogliere questa tipologia di tematiche, ma concretamente attraverso le azioni che nel caso di una deliberazione di consiglio comunale debbono essere automatiche».

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