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L’impianto Corden Pharma autorizzato in Regione e Provincia

Sermoneta, consiglio comunale aperto. Femca Cisl: tutelare i lavoratori

corden pharma cislSERMONETA – Un consiglio comunale aperto per fare chiarezza sulla vicenda Corden Pharma: il sindaco di Sermoneta Claudio Damiano è deciso a fare chiarezza sull’impianto di distillazione solventi. L’Assise sarà convocata dal presidente del consiglio Luigi Torelli nei primi dieci giorni di luglio e saranno invitati a partecipare in primis la Corden Pharma per illustrare il progetto, le forze sindacali, la Regione Lazio, la Provincia di Latina, le Associazioni Ambientaliste e la Asl.

“Da più fonti viene infatti prospettato un utilizzo dell’impianto di termocombustione che, dalle documentazioni in nostro possesso – ha detto il sindaco –  e dalle conferenze dei servizi fatte in questi mesi, non esisterebbe, a differenza di quanto viene riportato da alcune forze politiche. In ogni caso, invitiamo qualunque cittadino o associazione a fare richiesta di accesso di tutta la documentazione che da lunedì sarà a disposizione immediata presso gli uffici comunali”.

“Non abbiamo notizie che il progetto riguardi il termocombustore, bensì l’utilizzo di distillatori che ai tempi della Bristol Meyers Squibb veniva utilizzato in maniera superiore di quanto viene invece utilizzato oggi”, spiega il Sindaco Damiano. “Corden propone, per rientrare dei costi, di utilizzare questo impianto per il ciclo di recupero solventi anche per conto terzi. La Regione e la Provincia hanno autorizzato l’impianto trattandosi di volumi e sostanze già precedentemente lavorate. A cambiare è solo la provenienza delle sostanze da trattare, rimanendo negli ambiti quantitativi già precedentemente utilizzati e senza nessun aumento di inquinamento ambientale in quanto i distillatori sono un processo a ciclo chiuso. Per di più, le sostanze separate ritornano per intero al committente, senza gravare in alcun modo sulla quantità di rifiuto all’interno dell’azienda”.

“In questo Consiglio Comunale – aggiunge Damiano – si vuole prendere atto che l’autorizzazione riguardi esclusivamente il distillatore e che non c’è alcun progetto di termoinceneritore e verificare che questo nuovo ciclo di distillazione non determini un impatto ambientale significativo per l’ambiente. Si vuole verificare le forme di controllo individuate dalla Corden per gestire questa nuova fase per conto terzi e quelle previste dagli Enti pubblici competenti, al fine di garantire la corretta gestione del processo. Ci rendiamo conto che questa nuova attività della Corden Pharma rappresenta uno strumento per la sostenibilità dell’azienda stessa, e quindi la sua stessa sopravvivenza e contemporaneamente una salvaguardia di posti di lavoro”.

Una dura reazione alle notizie allarmistiche sulla questione è stata quella del segretario provinciale della Femca Cisl Roberto Cecere.  “Fa male oggi assistere a sceneggiate politiche che spesso – spiega Cecere – si basano sul sentito dire o su informazioni parziali, senza risalire alle fonti, che rischiano di minare le attività perché non si rendono conto della complessità del mondo che gira intorno ad una impresa ed ai lavoratori che ne sono parte integrante. Per il sindacato la difesa del posto di lavoro deve coniugarsi con quella dell’ambiente di lavoro, e dell’ambiente circostante in cui la fabbrica opera, in un discorso di attiva sinergia che veda tutti coinvolti: istituzioni, aziende, lavoratori e loro rappresentanti. Non possiamo quindi accettare facili populismi, disinformazione o quanto altro di peggio possa essere scritto su questa vicenda, in modo superficiale ed approssimativo. Se l’azienda ha tutti i permessi proceda, se non li ha li richieda, anche se sappiamo bene che dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Latina sono stati concessi tutti i nulla osta dopo un iter durato, non pochi e frettolosi mesi come si legge negli articoli, ma circa due anni di tempo”.

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