LATINA – Apprezzamento è stato espresso per la Magistratura e per le Forze dell’ordine dal Prefetto di Latina, Antonio D’Acunto circa l’esito del processo Caronte. “Un momento – ha detto il Prefetto – di affermazione della legalità nel territorio pontino”.
Dopo 18 ore di camera di consiglio e una notte lunghissima questa mattina alle 6,30 i giudici del Collegio Penale del Tribunale di Latina sono usciti con la sentenza del processo Caronte che vede sul banco degli imputati 24 persone appartenenti alle famiglie Ciarelli e Di Silvio, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, usura ed estorsione. I giudici hanno accolto in gran parte le richieste dei pubblici ministeri Marco Giancristofaro e Giuseppe Miliano che durante la requisitoria avevano chiesto condanne complessive per 284 anni di reclusione. Le pene sono leggermente inferiori alle richieste della pubblica accusa e le condanne complessive superano i due secoli. Ecco alcune condanne. I giudici hanno inflitto 21 anni di reclusione a Carmine Ciarelli, e poi 15 anni di reclusione a Costantino <Patatone> Di Silvio e sei anni e sei mesi per lo zio Giuseppe <Romolo> Di Silvio.