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Acqualatina chiede “il deposito cauzionale”. La denuncia delle associazioni dei consumatori

acqualatina-sedeLATINA – Acqualatina continua sulla strada della riscossione delle somme relative al deposito cauzionale. A denunciare la situazione per un importo che la società dovrebbe aver riscosso più di dieci anni fa, è il presidente della consulta provinciale utenti e consumatori Antonio Bottoni. Nelle bollette emesse nell’attuale periodo di riscossione da Acqualatina è contenuta la voce “deposito cauzionale”, la quale prevede un esborso che va da 30,10 euro per le utenze domestiche a 1400 – 1.600 euro per alcune utenze di tipo commerciale o industriale.

I rappresentanti della Consulta Provinciale degli Utenti e dei Consumatori e dell’OTUC  “hanno diffidato l’Amministratore Delegato di Acqualatina a non procedere alla riscossione di un importo che Acqualatina – spiega in una nota Bottoni – dovrebbe avere incamerato 11 anni fa, all’atto del passaggio delle consegne con i vecchi gestori del Servizio Idrico, siano stati essi i comuni o i Consorzi, specificando che non può, oggi, essere onere degli utenti dimostrare di aver pagato a suo tempo il deposito cauzionale, riguardando, ciò, solo i rapporti tra Acqualatina ed i predecessori. Lo scorso martedì 22 luglio nella sede dell’ATO4 si è tenuto un incontro interlocutorio con l’Amministratore Delegato di Acqualatina e l’ingegner Vagnozzi, durante il quale si era provvisoriamente stabilito che la società avrebbe proceduto a rivedere tutta la situazione relativa ai depositi cauzionali, sebbene siano ormai trascorsi ben 11 anni dalla sua assunzione in carico della gestione del servizio, per cui Acqualatina ha avuto tutto il tempo possibile per effettuare tutti i controlli del caso. Tale decisione, è in contrasto con lo spirito dell’incontro avuto recentemente, non collima neppure con le Deliberazioni dell’Autorità Garante per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico emesse lo scorso mese di dicembre, le quali, semmai, danno facoltà (e non obbligo) ai gestori di riscuotere la differenza tra quanto pagato e la rimodulazione degli importi dei depositi cauzionali. Inoltre, essa costringe ad esborsi, spesso notevoli, in un momento storico nel quale i cittadini e le imprese sono costretti a sopportare enormi sacrifici per la crisi generale che sta colpendo il Paese già da ben 6 anni”.

Chiediamo – continua il  presidente della consulta provinciale utenti e consumatori  –  che l’ATO4   sottoponga alla Conferenza dei Sindaci che si terrà il prossimo giorno 29 l’assunzione di una decisione che, al di là dell’entità delle somme da riscuotere, deve essere di carattere politico, riguardando l’opportunità di porle in riscossione in questo momento storico. “Dal canto suo, Acqualatina deve impegnarsi a mostrare tutti gli atti in suo possesso alle associazioni dei consumatori – conclude la nota – per dimostrare anche le attività espletate prima di mettere in riscossione le somme oggi contestate e per far verificare l’effettiva e documentata debenza di tale somme da parte dei soli soggetti dai quali ciò è dovuto, evitando generalizzazioni del tutto fuori luogo”.

 

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