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Lo Stato “sfratta” i Ciarelli: 30 giorni per liberare le case confiscate e multe da 80mila euro

Nove le ordinanze notificate oggi dalla Polizia che presenta il conto

team questuraLATINA – Dovranno lasciare case e ville al Pantanaccio i membri del clan Ciarelli colpiti nei mesi scorsi dai provvedimenti di confisca dei beni.
Nelle prime ore della mattinata la polizia ha eseguito nove ordinanze di sgombero emesse dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata nei confronti del capostipite e dei familiari di uno dei clan più conosciuti nel capoluogo pontino. Con i provvedimenti si ordina ai destinatari di liberare, entro 30 giorni, quattro immobili occupati dalla famiglia rom che sono ormai entrati nel patrimonio dello Stato.

I poliziotti hanno consegnato ai destinatari dei provvedimenti anche un’altra ordinanza in cui gli si ordina di pagare una somma che si aggira tra i 30 e gli 80mila euro (a seconda dei conteggi) per indebito utilizzo delle abitazioni. In altre parole i Ciarelli dovranno pagare una sorta di indennità di occupazione per aver dimorato in quelle case senza averne più titolo, dopo i provvedimenti di confisca. Gli appartamenti interessati a questa operazione sono quelli in via Andromeda , Via Monte Giove, Vico delle Acque Medie.

L’iter era cominciato ad aprile del 2010 dopo l’operazione della Divisione Anticrimine con la Squadra Mobile e il Servizio Centrale Operativo di Roma che portò al sequestro di tutti i beni mobili e immobili riconducibili in qualsiasi modo alla famiglia  seguita alla cosiddetta Guerra criminale. Il Tribunale dispose prima il sequestro e poi la confisca di tutti i beni del Clan, per un valore di 6 milioni di euro circa. In quella data Antonio Ciarelli fu sottoposto per un periodo di due anni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

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