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Sotto scorta il giudice Aielli. Il ministro dell’Interno Alfano a Latina

La città si mobilita per il 28 novembre

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comitatoLATINA – La città per la prima volta si mobilita e tutta fa pensare che il prossimo 28 novembre, giorno indicato sulle epigrafi posizionate nei pressi del Tribunale di Latina e davanti al liceo classico Alighieri, si scenderà in piazza per una manifestazione pacifica contro questo atto intimidatorio. Studenti, politici, magistrati, avvocati e cittadini vogliono far sentire la loro vicinanza al giudice che da anni combatte malavita e malaffare in provincia di Latina. Per il consigliere comunale del Pd Giorgio de Marchis “Il 28 novembre dovrebbe diventare il giorno dell’orgoglio antimafia della città di Latina”. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, informato dei fatti, ha reso noto che nei prossimi giorni sarà a Latina in prima persona anche per verificare la delicata materia della tutela dell’ordine pubblico sull’intera provincia di Latina.“La solidarietà mi fa sentire protetta – ha dichiarato oggi al Messaggero – il magistrato ancora scossa per l’accaduto e a cui è stata concessa la scorta.

E mentre la città tutta si stringe attorno al magistrato e condanna l’intollerabile minaccia di cui è stata bersaglio a causa della sua attività professionale le indagini imboccano una pista precisa. Gli investigatori della Questura di Latina si sono confrontati a lungo con il giudice che si trova fuori città in questi giorni, per ripercorrere insieme i processi più scomodi. “La solidarietà mi fa sentire protetta”, ha dichiarato oggi al Messaggero il magistrato ancora scossa per l’accaduto.

Anm e avvocati in una nota congiunta invitano la società civile, quindi tutti noi, ” ad innalzare il livello di attenzione su simili episodi con comportamenti concreti rivolti ad emarginare non solo la criminalità ma anche la subcultura omertosa che la protegge”.

Ma intanto il magistrato dovrà spostarsi con la scorta, la decisione è arrivata al termine del Comitato per l’Ordine Pubblico coordinato dal Prefetto Antonio D’Acunto a 24 ore dall’affissione delle false epigrafi nella zona del Tribunale. I manifesti mortuari riportavano  – lo ricordiamo  – due date future, il 25 e il 28 novembre e anche questa circostanza è all’attenzione degli investigatori. L’Anm nazionale annuncia un presidio per il  28 novembre: “Saremo tutti a Latina per l’intera giornata  – dichiara l’Associazione Nazionale Magistrati, confermando che la loro presenza nel capoluogo servirà per dare solidarietà alla collega sottolineando che «abbiamo la necessità di non essere isolati».

Alla riunione in Prefettura erano presenti con i vertici delle forze dell’Ordine anche il Presidente del Tribunale, Catello Pandolfo e il Procuratore Capo, Andrea De Gasperis.

Anna Maria De Blasio al termine dell’incontro in Prefettura ha raccolto per Radioluna le dichiarazioni dei due colleghi del giudice. Il Procuratore Capo Andrea de Gasperis ha ricordato le minacce subite da Lucia Aielli nel dibattimento del processo Damasco 2

procuratore de gasperis

“La nostra collega non sarà sola – ha detto il Presidente del Tribunale sottolineando: “Siamo qui per sollecitare una tutela, le forme con cui sarà applicata sono di competenza del Prefetto in accordo con le forze di polizia” ASCOLTA

presidente tribunale

In una nota proprio il Presidente del Tribunale, Pandolfi, esprime a nome di tutti i magistrati la solidarietà alla collega sottolineando che “si deve con l’occasione ribadire che  ogni tentativo di scoraggiare  o condizionare l’azione di contrasto della magistratura nei confronti della criminalità organizzata è da ritenersi fallita in partenza”.

COLORIAMO LA CITTA’ – E c’è una proposta che arriva dal consigliere comunale del Pd Giorgio de Marchis «Il 28 novembre, il giorno indicato dai lugubri sicari per “commemorare” il giudice Lucia Aielli, diventi il giorno dell’orgoglio antimafia della città di Latina». «Chi dice no – continua De Marchis – si faccia riconoscere, faccia capire che a Latina non c’è spazio per le minacce e le intimidazioni Si scelga un colore distintivo, di riconoscimento, il 28 – propone il consigliere – indossiamo tutti un maglione dello stesso colore, coloriamo la città per far capire che siamo tutti dalla stessa parte E noi diciamo sì. Una proposta che vogliamo rilanciare e sostenere

VESCOVO – Il Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno ha espresso la solidarietà, a nome suo e della Chiesa pontina, al Giudice Lucia Aielli, in servizio presso il Tribunale di Latina, per le minacce ricevute nei giorni scorsi. L’occasione è stata quella della celebrazione tenuta oggi per la memoria della Madonna “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Nel corso dell’omelia, tenuta nella Cattedrale di San Marco, monsignor Mariano Crociata ha manifestato «vicinanza e solidarietà al giudice Lucia Aielli dopo l’episodio della scoperta delle false epigrafi con cui veniva annunciato il suo decesso». Un episodio definito grave dal Vescovo, il quale ha aggiunto «l’invito a tutti i cittadini a far sentire la loro solidarietà, a stare accanto alle Istituzioni per difendere coloro che si adoperano a difesa della giustizia e del bene comune. Valori, questi, che la Chiesa pontina ha sempre difeso con il suo impegno sul fronte della lotta all’illegalità, alla corruzione e alla malavita nel nostro territorio».

RINASCITA CIVILE – L’Associazione RinascitaCivile esprime la propria solidarietà al Giudice Lucia Aielli del Tribunale di Latina che ha subito l’ennesimo vile atto intimidatorio. In questo momento, come non mai, è necessario essere uniti e solidali con chi si impegna per riportare la legalità, conducendo importanti indagini contro le gravi infiltrazioni mafiose nella provincia di Latina, e lo fa con impegno e dedizione, rischiando in prima persona. Mai come oggi è importante alzare la testa e ricordare a tutti coloro che si ostinano a minimizzare o peggio negare la presenza delle mafie nel nostro territorio, che questo atteggiamento gravemente irresponsabile rende un utile servigio alla mafia e contribuisce alla sua espansione, diventa una forma di complicità sulle cui ragioni è giusto interrogarsi.
Non possiamo spegnere le luci e fingere di non vedere l’inquietante intreccio di interessi collusi con la malavita organizzata nell’agro pontino, dobbiamo al contrario tenerle costantemente accese e non lasciare mai soli coloro che si battono contro il crimine.
RinascitaCivile non intende sottrarsi dal proprio ruolo al servizio dei cittadini e continuerà ad impegnarsi per sensibilizzare e diffondere la cultura della legalità e della responsabilità di tutti, nessuno escluso.
Il direttivo di RinascitaCivile

TURRI – “Le minacce di morte rivolte al giudice Lucia Aielli, nel modo e nella forma manifestata, sono particolarmente inquietanti e rappresentano il segnale tangibile di come sia particolarmente difficile e compromesso il territorio pontino e più in generale quello della regione Lazio – spiegano Antonio Turri, presidente nazionale dell’associazione “I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione” e il referente locale Antonio Bottoni – La criminalità organizzata di tipo mafioso proveniente dalle regioni del sud d Italia e quella locale, hanno reso palese come sia in corso un vasto processo di contaminazione che le rende indistinguibili nelle azioni e nei modi di operare”. Manifestiamo,quindi, la nostra piena solidarietà al giudice Lucia Aielli e a quanti nella magistratura e tra le forze di polizia fanno appieno il proprio dovere senza cedimenti e paure rischiando anche la vita. Non possiamo tacere il fatto che altri livelli istituzionali, in particolare quelli di competenza della politica,trasversalmente, abbiano avuto ed abbiano responsabilità indiscutibili per quanto riguarda sottovalutazioni e connivenze. Queste ultime si appalesano nella gestione di settori economici di competenza pubblica, attraverso lo strumento della corruzione, che hanno reso conveniente al crimine organizzato di stabilire residenze di personaggi direttamente o indirettamente riconducibili a consorterie mafiose e ad avviare investimenti di danaro “sporco”nella città di Latina ed in altri centri, tra cui la stessa città di Roma, in particolare in settori ampiamente remunerativi quali quello del ciclo del cemento, dei rifiuti e del commercio o in attività tipicamente delinquenziali quali il traffico degli stupefacenti,delle estorsioni e dell’usura. Come a dire i buoi sono usciti dalla stalla e chiudere le porte della stessa servirà a poco se, dopo la solidarietà della classe politica e di altri settori istituzionali, ad ogni manifestazione della virulenza criminale tutto tornerà come prima o peggio di prima. Come a dire che se si bruciano le autovetture di politici e pubblici amministratori da Aprilia a Latina o si inviano proiettili ad assessori e funzionari di enti locali, dopo l’iniziale sgomento, bisognerà,sempre e comunque, continuare a realizzare nuovi ed inutili centri commerciali o ad approvare varianti su varianti ad irrealistici piani regolatori o del commercio.Tutto ciò rappresenta spesse volte un invito alle mafie ed ai corrotti a perseverare perché attraverso queste logiche si consegnano loro le chiavi della città, delle città. Summit e visite delle varie commissioni antimafia a Latina ed in altri centri si susseguono da anni ed i risultati non paiono esaltanti e ancor meno risolutivi. Ci siamo permessi come Associazione, alcune settimane addietro, continuano Turri e Bottoni nella nota stampa,dopo gli ennesimi inquietanti episodi di criminalità, di suggerire al sindaco della città di Latina, Giovanni Di Giorgi, di istituire un assessorato alla Trasparenza amministrativa, alla Sicurezza Urbana e allo sviluppo della Legalità, proponendo come responsabile Luigi Pescuma, al fine di mandare un segnale concreto di rinnovamento e cambio di direzione che riteniamo necessario. Questa proposta è caduta nel vuoto più assoluto. Oggi aggiungiamo a quella proposta quella di istituire un assessorato alla Cultura e all’Università, perché riteniamo queste le vere priorità e le risposte necessarie ad episodi come quello delle minacce di morte al giudice Aielli ma, anche in questo caso, pare continuarsi a discutere di nomine all’urbanistica e all’ambiente, inteso quest’ultimo prevalentemente come gestione del ciclo dei rifiuti. Siamo convinti che l’ambiente da bonificare sia anche, con priorità assoluta quello sociale e le armi principali per farlo restano quelle della legalità praticata e dello sviluppo culturale della comunità cittadina in particolare a favore delle giovani generazioni. Il tempo dei riti e delle vuote dichiarazioni lascerà peggiorare inevitabilmente la situazione”.

MAIETTA – “Sto seguendo con grande attenzione e preoccupazione la vicenda legata alle intimidazioni ricevute dalla Dott.ssa Lucia Aielli e nei prossimi giorni presenterò una interrogazione al Ministro degli Interni per approfondire la questione. Nell’esprimere la mia piena solidarietà alla Dott.ssa Aielli e alla sua famiglia, ed apprezzando il tempestivo intervento e le conseguenti misure adottate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, mi faccio al contempo interprete della necessità da parte delle forze politiche del nostro territorio di far sentire il nostro sostegno al lavoro della magistratura ed arginare le attività criminali ed isolare i loro esponenti che tentano di inquinare il tessuto sociale della città minando la civile convivenza e le libertà democratiche”.

GREEN ITALIA – Il Movimento Politico “Green Italia” e il Movimento Civico “Cambia Latina” esprimono solidarietà al giudice Lucia Aielli per il grave atto intimidatorio subito e verificatosi a Latina. Un atto che purtroppo non ci sorprende visto i fenomeni di profonda e diffusa illegalità che la città di Latina quotidianamente subisce: dalla micro-criminalità, all’illegalità delle organizzazioni camorristiche, alla perdita di ordine e sicurezza urbana.Siamo impegnati a denunciare queste situazioni che rappresentano un danno grave per la vita delle persone e per la convivenza sociale; siamo impegnati nella difesa del giudice Lucia Aielli e di tutti gli operatori di giustizia. La città di Latina non merita di subire tali ignobili gesti.
Essere solidali con Lucia Aielli – donna e giudice coraggiosa – significa difendere il senso è il valore dello Stato, significa difendere il nostro vivere civile.

IALONGO – Il capogruppo di Forza Italia Giorgio Ialongo esprime solidarietà al giudice Aielli dopo le minacce subite tramite le macabre affissioni vicino al tribunale ed alla scuola delle figlie. «Mai come in questo momento la nostra comunità cittadina deve esprimere tutta la sua vicinanza ad un magistrato coraggiosamente in prima linea come la dottoressa Lucia Aielli», dice Ialongo. «Come ho già detto in passato- prosegue Ialongo- in occasione anche della recente intimidazione ricevuta dal consigliere comunale Gianni Chiarato, la questione sicurezza non può essere più rinviata ed occorre una seria riflessione da parte di tutti affinchè la cultura della legalità si affermi sempre più a Latina e venga considerata di assoluta priorità anche dalla classe politica, oltre che da quanti, per definizione, se ne occupano già come le forze dell’ordine e la magistratura. Ben venga – conclude Ialongo –  che il prossimo 28 novembre diventi la giornata per ribadire, da Latina e di riflesso sull’intera provincia, che quanti sono in prima linea per far rispettare la legge non verranno abbandonati dai cittadini e da chi li rappresenta nelle istituzioni».

DE AMICIS – A seguito del grave atto intimidatorio consumatosi nei giorni scorsi nei confronti del giudice Lucia Aielli, il consigliere comunale del PD Enzo De Amicis ha depositato la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario dedicato all’analisi della situazione della criminalità nel capoluogo pontino. “Credo che la reazione dell’amministrazione di Latina”, ha osservato De Amicis, “non possa limitarsi solo alle espressioni di solidarietà nei confronti del giudice Aielli e della magistratura pontina, impegnata in prima linea sul fronte della lotta alle mafie ed alla criminalità locale”. “Le minacce di morte nei confronti del giudice Aielli danno la misura della recrudescenza della criminalità nella nostra città”. “In questo fosco scenario, anche il Comune di Latina è chiamato a dare un segnale fortissimo di contrasto all’illegalità, ponendosi al fianco della magistratura pontina, attraverso interventi volti a favorire la trasparenza nella gestione degli appalti pubblici, il monitoraggio delle volture commerciali e dei cambi di residenza, l’immediata fruizione sociale dei beni sequestrati e confiscati alle note consorterie criminali attive nella nostra città”. “E’ per questo che ho depositato una apposita richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario. Credo che occorra fornire alla città una risposta concreta alle minacce della criminalità locale, con l’adozione immediata di provvedimenti mirati a sostegno del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”.

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