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A BASSIANO

Anziani tra i banchi contro la chiusura della scuola. Partono le iscrizioni

Singolare iniziativa del sindaco Guidi: "La Regione ci ripensi"

scuola bassianoBASSIANO – Il legame con le proprie radici e la sopravvivenza di piccole comunità montane sembrano essere due fattori fortemente legati all’istruzione scolastica, in particolare quella primaria, dove spesso studiare nel proprio paese oltre a valorizzare il percorso didattico può contribuire a salvaguardare piccole realtà culturali.

E’ il pensiero espresso più volte dall’amministrazione comunale di Bassiano che per garantire la sopravvivenza dei plessi ha dato vita negli ultimi giorni a un’iniziativa singolare: è partita infatti, la corsa alle iscrizioni degli anziani del paese. Entro la fine della settimana il numero degli iscritti alla storica scuola elementare dovrebbe arrivare a cento unità. Una battaglia contro la chiusura dei piccoli plessi montani, comune anche alle isole, che oltre a comportare disagi ai piccoli alunni costretti a raggiungere le scuole dei paesi vicini, potrebbe portare in prospettiva al progressivo svuotamento del paese.

“Chiediamo al Presidente della Regione Lazio di rivedere la delibera Regionale di soppressione e riabilitare la presenza delle scuole in virtù delle norme che tutelano i bambini in zona montana visto il numero di studenti anziani iscritti alle scuole di Bassiano – spiega il sindaco Domenico Guidi – I piccoli numeri aiutano indubbiamente l’individualizzazione dell’insegnamento e favoriscono il legame oggi molto stretto tra scuola e ambiente circostante che rendono le scuole come “aula aperta” al territorio, senza contare al fatto che la scuola in certi casi rappresenti l’ultimo presidio; ma non si possono nascondere gli svantaggi di un isolamento culturale, di una povertà di stimoli e di relazioni sociali, di cui soffrono indubbiamente gli alunni dei piccoli plessi decentrati. Per questo i nostri anziani si sono messi a disposizione per presentare da lunedì le iscrizioni a scuola. Con forza ribadiamo che nei piccoli paesi di montagna o di piccole isole esistono realtà scolastiche che vanno difese anche per numeri inferiori ai 30 alunni”.

Oggi il numero minimo di alunni per far funzionare una pluriclasse è di 6 alunni e il massimo 12, ma si pensa di innalzare tali limiti rispettivamente a 8 e 18.  “Se ciò accadesse – aggiunge Guidi – le conseguenze sarebbero molto pesanti con l’aumento delle pluriclassi la sopravvivenza del plesso sarebbe a rischio. I genitori, quelli in grado di farlo, potrebbero scegliere di iscrivere i propri figli nelle scuole dei paesi vicini con una caduta progressiva del numero di alunni e quindi la chiusura “naturale” del plesso”.

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