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“Nel 2015 risposte vere alle esigenze della comunità”, l’analisi di Confartigianato

Ivan SimeoneLATINA – Tra le cose buone da fare nel 2015 c’è quella di una seria politica di sostegno alle imprese familiari e  all’artigianato che costituiscono una parte sostanziosa del tessuto produttivo della provincia di Latina. Il direttore di Confartigianato Latina, Ivan Simeone, analizza i dati e compie alcune riflessioni rivolgendo un appello alla politica e alle istituzioni di essere presenti e avviare subito alcuni cambiamenti: dare il via ai progetti cantierabili e sostenere quelle iniziative come il rifacimento della Pontina con il supporto di ditte locali;  una forte azione di contrasto al lavoro nero e all’abusivismo che penalizza le tante imprese oneste locali; la semplificazione da parte dei Comuni della provincia di Latina delle pratiche amministrative.

L’ANALISI DI SIMEONE (testo integrale) –

“L’inizio dell’anno è il momento delle analisi e delle prospettive d’azione, ed anche noi non possiamo esimerci da questa tradizione. I dati passati ci interessano fino ad un certo punto. Quello che è essenziale è il guardare al 2015 con occhi nuovi e propositivi.
Sarà certamente un anno di confronti politici ed economici anche nella nostra dimensione locale ma bisogna che il sistema politico dia una risposta seria e reale alle esigenze “dell’umano”. La nostra comunità di imprese, la nostra comunità umana e cittadina necessità di risposte vere e concrete. Noi certamente, come Associazione datoriale, faremo la nostra parte.

La situazione, a tutto il 2014, è stata paradossale. Abbiamo avuto (stime Uff. Studi Confartigianato) circa 1318 provvedimenti attuativi di cui adottati solo il 34,1% e ben 10 decreti in soli due anni, cui si aggiungono quelli del Governo Renzi.
Nella provincia di Latina abbiamo circa 9.305 imprese artigiane registrate, pari al 19,75% del totale delle imprese, cui nessun politico volge una adeguata “attenzione”; un sistema produttivo di “azienda – famiglia” oggi non considerato come si dovrebbe. Ogni giorno nascono circa 3 imprese artigiane e in provincia di Latina l’artigianato conta ben 8.472 dipendenti. Gli imprenditori artigiani under 40 sono 3.947 pari al 33,7% del totale e le titolari “donne” sono 1.590. In sofferenza le aziende del comparto edile.
Le Piccole e medie imprese, in provincia, fino ai 50 addettti, sono il 99,5% del totale delle imprese registrate.

Se andiamo a leggere gli ultimi dati di Movimprese vediamo che la situazione generale del “sistema” tiene ancora. Le aziende artigiane del nostro territorio sono in difficoltà, registrando una leggera contrazione, ma se andiamo a vedere le situazioni di “vita vissuta”, molte imprese che risultano ancora “attive”, vivono gravi disagi di prospettive.
MANCA UNA POLITICA ORGANICA LOCALE DI SOSTEGNO ALL’ARTIGIANATO ED ALLE PICCOLE IMPRESE FAMILIARI.

Credito: secondo alcuni dati dell’ufficio credito di Confartigianato Latina (dati 2014), che opera con Artigiancassa Spa, Istituti convenzionati e Confidi di garanzia, il 20% delle richieste di credito è stato destinato al consolidamento, il 40% per liquidità a lungo termine, il 30% per investimenti e il 10% per liquidità a breve termine.
Gli importi medi richiesti si aggirano intorno ai 40/50 mila euro e il 50% delle pratiche hanno necessitato del supporto della garanzia confidi . Solo nel 2012 le pratiche che necessitavano della co-garanzia erano il 10/12%; questo evidenzia una crescente difficoltà dello stato di salute delle imprese locali. Il 70% nel 2014 sono state ditte individuali, il 10% società di persone e il 20% società di capitali. Questi i dati.

Ma quali azioni immediate per il 2015 su cui aprire un confronto?

Avviare subito i progetti cantierabili e sostenere quelle iniziative come il rifacimento della pontina con il supporto di ditte locali.
Avviare una forte azione di contrasto al lavoro nero e all’abusivismo che penalizza le tante imprese oneste locali.
Promuovere una azione politica nei Comuni della provincia di Latina, per semplificare le pratiche amministrative…troppa burocrazia che impantana tutto e i diritti rischiano di non essere più tali.
Sostenere una politica di concertazione con tutti i soggetti sociali economici; da soli non si va da nessuna parte !
Monitorare e rendere “realmente” operativi gli sportelli SUAP.
Sicurezza: le piccole attività d’impresa sono sommerse dai numerosi corsi ed incombenze cui devono far fronte nell’ambito della sicurezza. Inoltre i soggetti che oggi, di fatto, si muovono in questo settore sono i più disparati e si è creata una vera giungla di operatori tra cui diversi sono quelli borderline. Bisognerebbe, con gli Organismi competenti, dare vita ad un tavolo operativo permanente di lavoro e confronto. Abbiamo bisogno di un po’ di ordine e certezze.
Avviare una politica di reale sostegno alle start up
Sviluppare a livello Istituzionale il concetto di Sussidiarietà, anche in riferimento allo “Small Business Act” ed in parte ripreso dallo “Statuto per le Imprese” (legge 180/2011 “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle Imprese”) rimasto poi sulla carta e mai attuato nella sua interezza.

Questi dei semplici spunti di intervento che dovrebbero poi essere accompagnati dalle grandi linee di sviluppo del nostro territorio: l’economia del mare che non riguarda solo il sud pontino ma tutta la nostra provincia, l’esigenza di creare reti d’impresa,l’ innovazione tecnologica, le infrastrutture, lo sviluppo di tutto il polo agroalimentare….

Questi sono, a nostro avviso, alcuni dei punti per un concreto e propositivo confronto politico-economico per il 2015 !”

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