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inchiesta della dda

Lavorava al Comune di Cisterna l’architetto del boss Michele Zagaria

Dimessosi a settembre Carmine Nocera aveva progettato il bunker per la latitanza

Carmine Nocera

Carmine Nocera

CISTERNA – La nuova indagine della Dda di Napoli sul clan camorristico di Michele Zagaria colpisce la rete di familiari e colletti bianchi che hanno agevolato la latitanza del boss, durata 16 anni. E in carcere finisce anche un architetto assunto al Comune di Cisterna dopo aver partecipato ad una selezione pubblica per l’ufficio condono edilizio. Carmine Domenico Nocera, originario di Casapesenna stesso paese del boss, dalle indagini, basate su intercettazioni telefoniche e sulle dichiarazioni di pentiti del clan, avrebbe incontrato più volte Zagaria durante la latitanza e avrebbe predisposto i contratti di locazione delle abitazioni in cui si nascondeva. Ma non è tutto: ha anche progettato e curato la realizzazione di uno dei bunker che il boss aveva a disposizione. Il rifugio, provvisto di ogni comodità, fu poi realizzato dall’imprenditore Francesco Nobis, finito in cella nella stessa operazione insieme alla sorella del boss Gesualda e al nipote. L’architetto  che a settembre si era dimesso dall’incarico al Comune di Cisterna, avrebbe anche mantenuto contatti con gli altri esponenti del clan.

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