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IL CASO

Maestre sospese a Piazza Dante, ondata di indignazione. Frasi shock e schiaffi, il “metodo” delle insegnanti

Imbrattala la facciata della scuola, un gesto deplorevole per i bambini e per la città. Oggi il preside incontrerà i genitori alla Cena

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LATINA – Un’ondata di forte indignazione accompagna il caso esploso in questi giorni a Latina dove nella storica scuola di Piazza Dante due maestre sono state sospese per un anno dal servizio per maltrattamenti sui bimbi, reato aggravato da abuso di autorità nei confronti di minori indifesi.

Tutto è cominciato nel 2015 quando alcune mamme e papà hanno raccontato di lividi e facce arrossate dagli schiaffi, altre hanno registrato con uno smartphone le urla provenienti da un’aula della materna, dove bambini di quattro anni bisognosi solo di affetto, si è poi scoperto subivano quelle che il Gip Bortone nell’ordinanza con cui dispone la misura interdittiva, ha classificato come violenze fisiche e psicologiche.

C’E’ CHI DIFENDE LE INSEGNANTI – “Sei un cretino, un balordo, te li faccio passare io stì tick nervosi, questo è un criminale muore giovane, sono solo alcune delle frasi intercettate dalle cimici piazzate dalla polizia scientifica, mentre le immagini registrate dalla squadra mobile che ha indagato, confermavano agli investigatori la verità sul clima di paura vissuto nella classe delle maestre Rita Borelli e Rita Procida. Qualche genitore le difende, dicendo di non aver mai avuto problemi con loro e di essere stupito dalle accuse. Altri parlano di due donne severe, dal carattere un po’ forte, ma non certo di insegnanti da criminalizzare. C’è chi ricorda i tempi in cui tutto questo era “sistema educativo”. Ma la scuola, il dirigente, colleghi e personale, sapevano?

OGGI RIUNIONE A SCUOLA –  Il dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanni Cena di cui Piazza Dante fa parte, terrà un incontro oggi presso la sede della Giovanni Cena per parlare dei fatti ormai all’attenzione dell’opinione pubblica. L’incontro è in programma alle 15,30.

Nei mesi delle indagini invece e dopo le prime lamentele non risultano provvedimenti della dirigenza. Eppure dei fatti poi divenuti materia d’inchiesta si era parlato tra i genitori che si confrontavano, le stesse maestre in un’assemblea di classe in cui alcuni avevano riferito diplomaticamente di modi troppo bruschi, avevano risposto a tono convinte delle loro ragioni: “O vi fidate o portateli via”, la risposta. Le notizie non avevano varcato i confini dello storico edificio in centro città per arrivare nella sede centrale? La domanda sorge spontanea.

Su questo si appunta oggi la critica del direttore di Latina Oggi Alessandro Panigutti ne Il Punto in onda alle 8,30 su Radio Luna

MA I MURI IMBRATTATI NO – Comprensibile lo sgomento di fronte ai fatti, incomprensibile invece l’idea di alcuni di imbrattare nella notte i muri della scuola che è stata ridipinta di recente. Sono apparse vistose scritte che non aggiungono nulla alla verità dei fatti e anzi offendono nuovamente i bambini, di nuovo in balìa di adulti che non sanno dare il buon esempio, e al contrario si comportano in maniera incivile vandalizzando un edificio pubblico e invocando una giustizia sommaria.

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